"Certo che, se Peter Gabriel tornasse nei Genesis…". Credo di aver sentito questa frase una decina di volte al giorno per tutti gli anni del mio liceo. Allora Peter era appena uscito dal gruppo, e si poteva ancora sperare che (come fece Jack Frusciante molti anni dopo) un giorno rientrasse. Personalmente non ero tra coloro che ritenevano la dipartita di Peter un fatto irreparabile, mi piacevano molto anche tante cose fatte in seguito. Però era lui la mente geniale del gruppo,e la curiosità di vedere cosa sarebbe successo c’era tutta.
Da allora è passato un altro quarto di secolo, e i Genesis sono un gruppo defunto da quasi un decennio. Perciò leggere che tra pochi giorni Collins e Gabriel terranno una conferenza stampa per fare un grande annuncio è per me qualcosa di molto simile a un terremoto. Bisogna dire che, a guardare i siti giusti, si scopre che quella riportata da Repubblica è probabilmente una bufala: non esistono conferme ufficiali. Tuttavia, anche se martedì non ci sarà la suddetta conferenza stampa, io credo che la reunion ci sarà sul serio entro l’anno prossimo: gia un paio di mesi or sono ho letto l’ennesima smentita dell’ufficio stampa di Peter Gabriel, e mi sono stupito di notare come sembrasse terribilmente simile a una conferma. I Genesis rinascono, e probabilmente tutti e cinque di nuovo insieme.
So che gran parte della critica, quella che ritiene che il rock sia un modo di vita e che implichi una trasgressione continua, ritiene i Genesis una band di fighetti senza nessuna importanza. Per me ovviamente non è così. Grazie a loro ho imparato ad amare la musica, tutta quanta. Grazie a loro ho deciso di imparare a suonare le tastiere (cosa che non sono mai riuscito a fare, ma questo è un altro discorso). Non riesco nemmeno a giudicarli criticamente: ho ascoltato ogni singola nota prodotta da loro, inclusi anche i più oscuri e insignificanti album solisti, alla ricerca di un arpeggio, un accordo, un passaggio, un suono che mi desse ancora una volta la sensazione di ascoltare "loro", un gruppo con una personalità sfaccettata ma incredibilmente definita. L’idea che in un prossimo futuro potrebbe esserci della nuova musica col loro marchio suona quasi troppo bella per essere vera.
Dopo tutta questa nostalgia, ci vuole forse anche un pizzico di realismo. E allora diciamolo: persino io provo un filo di scetticismo nell’immaginare quanto buono potrebbe essere l’output della rinata band, sia in studio sia dal vivo. Peter Gabriel ha ancora delle buone idee musicali, anche se impiega un’eternità a realizzarle; ma nel suo ultimo tour era quasi completamente senza voce. Phil Collins è mezzo sordo, tanto che non riesce ad affrontare lunghi tour, non suona nulla di impegnativo da una vita, e i suoi ultimi dischi sono stati di una pochezza compositiva sconcertante. Quanto a Banks e Rutherford, durante l’ultimo tour dei Genesis era sconfortante vedere quanto poco si impegnavano (nonostante gli sforzi dello sfortunato e bistrattato Ray Wilson per infondere un po’ di vita nelle performance del gruppo). Per non parlare del fatto che non suonano dal vivo da quasi dieci anni. Alla fine l’unico del quintetto che mi sembra ancora vitale è Steve Hackett, che continua inosservato a sfornare album sempre gradevoli e mai banali, e che suona la chitarra probabilmente anche meglio che in passato. Insomma, c’è da chiedersi cosa verrà fuori, da questa riunione di attempati e ricchissimi signori inglesi che non suonano più insieme d 32 anni. Ma so già che comprerò il disco e il biglietto per il concerto. Come potrei fare altrimenti?
P.S.: Sbaglia di grosso il titolista di Repubblica a parlare di "pace". I Genesis sono probabilmente l’unico gruppo della storia del rock i cui membri non si sono mai fatti la guerra tra loro, e in cui gli avvicendamenti sono sempre avvenuti in pace e amicizia. Forse uno dei motivi per cui sono così odiati da molti giornalisti è che gli hanno dato davvero poco da scrivere…
AGGIORNAMENTO: Era una bufala, come avevo predetto. Ora vedremo se si realizzerà sul serio l’anno prossimo…