Due fratelli hanno entrambi un gran bisogno di denaro. Se il minore, Hank, è un fallito senza remissione, che non riesce nemmeno a pagare gli alimenti alla ex-moglie, il maggiore Andy apparentemente è un broker immobiliare di successo, ma in realtà è un tossicomane e le sue irregolarità finanziare sono sul punto di venire alla luce. Andy propone perciò ad Hank un piano per cavarsi d’impaccio: rapinare la piccola gioielleria dei genitori. Non ci saranno armi, nessuno si farà del male, l’assicurazione pagherà i danni, e tutto si risolverà. Ma il debole Hank commette l’errore di coinvolgere nella rapina una terza persona. Da qui, tutto procede verso la catastrofe.
L’idea che apparentemente è alla base di Onora il padre e la madre è interessante: cominciare il film come un tradizionale crime movie, mostrando quasi immediatamente la rapina e il suo esito, e di lì procedere per flash back e forward, mostrando non solo le conseguenze dell’atto, ma anche l’inestricabile groviglio di sentimenti che ci sta dietro, e che trasforma il tutto in un dramma familiare. Il veterano Sidney Lumet (quello di La parola ai giurati, A prova di errore, Quel pomeriggio di un giorno da cani e chi più ne ha più ne metta)indubbiamente sa ancora dirigere un film mantenendo alta la tensione. Per giunta ha a disposizione un ottimo cast: oltre a Philip Seymour Hoffman, sempre bravissimo, ci sono anche un Ethan Hawke così bravo a fare lo sfigato da far dimenticare tutti i ruoli da gran figo interpretati in passato, e una Marisa Tomei
Tuttavia, la buona confezione non riesce a nascondere le grandissime carenze che il film ha, sia dal punto di vista strettamente logico che da quello strutturale. Cominciamo col dire che è decisamente improbabile che una persona, colpita da un arma da fuoco, sia in grado di raccogliere la propria pistola e uccidere il proprio avversario con un singolo colpo ben piazzato, un attimo prima di cadere in coma irreversibile. Non dico che non possa succedere, ma sicuramente è proprio credibile, e non si dovrebbe costruire un intero film sulla base di un evento del genere. Ma questo è il meno. Veniamo al punto fondamentale, cioè la proposta della rapina. Andy induce Hank a commetterla, propone di dividere il bottino, però poi non vuole partecipare personalmente. Considerato che anche Hank conosce benissimo la gioielleria di famiglia, in pratica Andy si prende la metà dei soldi senza aver dato alcun contributo utile. Perché mai Hank dovrebbe accettare? Anche ammettendo che sia scemo e succube del fratello, non ha senso.
Se andiamo a poi a guardare i rapporti interpersonali, tutto è ancora più nebuloso. Alcuni personaggi sembrano considerare il padre una specie di mostro, altri invece lo adorano, e la dicotomia non viene mai risolta. Il personaggio della sorella è inesistente, il rapporto tra Hank e la moglie di Andy poco chiaro, ma soprattutto il rapporto di Hank stesso con la famiglia non viene minimamente descritto, ed è un buco grande come una casa: se lui, come dice Andy, era il figlio prediletto, perché mai non ha chiesto dei soldi ai genitori, invece che tentare di rapinarli?
Insomma una sceneggiatura molto confusa, che un buon cast e un buon regista riescono a risollevare in un film vedibile, ma comunque molto lontano dal capolavoro che molti ci hanno visto.
Non hai mai sentito notizie talmente assurde, da pensare che fossero stata proposte in un film sarebbero state bollate come inverosimili?
La vita non si preoccupa di sembrare reale. Lo è. Le dinamiche umane sono caotiche. Inverosimile ma non impossibile che:
1) una rapina vada a puttane, e che ci scappi il morto. l’adrenalina fa di questi e altri scherzi, e anche una persona sofferente può premere un grilletto
2) che il fratello bello ma scemo, succube psicologico del fratello “Intelligente ma brutto”, accetti di fare quello che gli dica senza chiedersi il perchè. E’ veramente messo molto male.
3) che il figlio maggiore odi il padre, da altri amato? Non hai mai sentito parlare di figli preferiti amati e coccolati a discapito di figli bistrattati? O di persone stimate in pubblico, autentiche merde in famiglia?
Continuando:
Ti do ragione sullo scarso peso del ruolo della sorella. Poco sviluppato.
Andy e la moglie di Hank scopano. Lo dice lei. Si divertono un sacco a farlo. E basta. Mi pare che lo dicano chiaramente.
I soldi non li chiede alla famiglia perchè non può ledere la sua immagine di vincente. Punto. E’ un colosso con i piedi di argilla. Dietro una facciata lustra si nasconde un devastante fallimento.
Ha lavorato con la famiglia, nel negozio, e da quello che dice, si capisce che se ne sarà andato sbattendo la porta, cercando la sua dimensione, senza chiedere aiuto a nessuno.
Ho vissuto una situazione simile. Non torni indietro in questi casi. A costo di affossare, cerchi di farcela da solo. Nel suo caso però, essendo diventato disonesto, cocainomane ha cominciato una discesa agli inferi che rende il delitto quasi lo sbocco naturale.
Sono situazioni parossistiche. Ma non mi sembrano fuori dal reale, pensa al caso Maso o a Novi Ligure. Sarebbero pessime sceneggiature, piene di buchi. Imho.
Ok. ho invertito i nomi dei fratelli. Ma penso che il concetto sia chiaro 😀