A Dance with Dragons

More about A Dance with DragonsMentre a  Nord Jon Snow, nuovo comandante dei Guardiani della Notte, cerca di ottenere una pace definitiva con i Bruti e di preparare la Barriera all’attacco degli Estranei, all’Est Daenerys Targaryen scopre che governare una città è molto più difficile che conquistarla, e che l’abolizione della schiavitù le ha procurato tanti subdoli nemici dai quali è difficile difendersi. Nel frattempo due uomini cercano di raggiungerla: il principe Quentyn Martell, che vuole chiederla in sposa offrendole la potenza di Dorne per riconquistare Westeros, e Tyrion Lannister, in fuga dopo l’assassinio del padre Tywin.

Ebbene sì: in tre settimane circa ho finito il colossale tomo (960 pagine di romanzo effettivo, senza contare l’appendice con l’elenco dei personaggi) che è il quinto volume della saga di A Song of Ice and Fire. Questo mi mette in una posizione di notevole vantaggio rispetto a coloro che, per necessità o per scelta, intendono leggerlo in italiano. I quali, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbero se tutto va bene avere in mano la traduzione già a settembre, ma solo la prima fetta: il romanzo verrà sicuramente spezzato in almeno due tronconi, forse tre, e perciò potrebbe passare ancora un anno e più prima che possano leggere tutto. Per rispetto nei loro confronti cercherò di esprimere le mie considerazioni evitando il più possibile di rivelare il contenuto del romanzo (chi invece non riesce a resistere vada in fondo al post).
Una cosa va detta in primo luogo: suddividere il materiale di A Feast for Crows e A Dance with Dragons secondo un criterio geografico e non cronologico è stata probabilmente una scelta obbligata (per evitare di lasciare i lettori in sospeso per più di dieci anni), ma resta una pessima idea dal punto di vista narrativo. Le vicende qui narrate sono il seguito diretto non di quelle di A Feast for Crows, ma di A Storm of Swords, uscito ben undici anni prima, e anche chi ha buona memoria come il sottoscritto fa una discreta fatica a ricollegare i fili (ho dovuto ricorrere all’utilissimo sito A Wiki of Ice and Fire per farmi tornare in mente alcuni personaggi). Inoltre, tanto per aumentare la confusione, Dance inizia con la partenza per Oldtown di Samwell Tarly, una scena già vista in Feast ma che qui appare da un diverso punto di vista: il lettore deve tenere a mente che molti degli eventi di Feast qui non sono ancora accaduti. Infine, il criterio geografico vale solo fino a poco oltre la metà del libro, dopodiché cominciano a riapparire anche Cersei, Jaime e altri personaggi di Feast. insomma, un guazzabuglio che sarebbe stato meglio evitare.
Non si sfugge, inoltre, all’impressione che la serie stia strabordando al di là di ogni ragionevole confine. Non solo per la mera lunghezza, ma anche per la complessità: in Dance appaiono ben 16 punti di vista diversi (senza contare il prologo e l’epilogo, tradizionalmente affidati a personaggi “una tantum”), ma ciononostante, per mancanza di spazio, alcune linee narrative non sono state proseguite (o lo sono state solo per accenni). Inoltre Martin continua ad aggiungere carne al fuoco: in Dance viene trattata in grande dettaglio tutta la politica delle città libere (Meeren, Yunkai, Qarth, Braavos, Pentos, Volantis), raddoppiando la complessità dell’universo fantastico in cui si svolge la storia; vengono aggiunti due personaggi del tutto nuovi; e soprattutto viene fatta una rivelazione del tutto inattesa che capovolge uno degli assunti fondamentali su cui finora la serie si reggeva. Per giunta, nessuna delle vicende in gioco sembra avviarsi verso una soluzione in tempi brevi; anzi, si può dire che ognuno dei personaggi, se è rimasto in vita, conclude il romanzo in una situazione ben più complicata rispetto all’inizio. C’è veramente da chiedersi se gli ulteriori due romanzi programmati basteranno a Martin per districare tutti i fili di una matassa sempre più contorta.
Al di là di queste preoccupazioni “strutturali”, tuttavia, bisogna dire che Martin non ha perso la mano. Personalmente qualche timore ce l’avevo, dato che avevo trovato Feast un libro meno avvincente dei precedenti tre, con alcune lungaggini e un certo senso di stanchezza generale. Ma ora posso dire che si trattava solo di un effetto dovuto all’assenza dalla scena di quasi tutti i personaggi più interessanti. In Dance il ritmo torna a farsi intenso, e i colpi di scena fioccano. C’è molta politica, ma anche molta azione e, rispetto ai precedenti episodi, molta più magia, anche se permane il cinico realismo cui l’autore statunitense ci ha abituato. L’unico neo è che, concluso il romanzo, quasi tutto rimane ancora in sospeso, e chissà quando potremo leggere il seguito della storia.
Tirando le somme, sono 960 pagine del Martin che amiamo, e chiunque abbia apprezzato A Song of Ice and Fire fino a questo punto non rimarrà deluso. Certo, alcune svolte e alcune novità mi hanno lasciato perplesso, ma credo che si potrà dare un giudizio al riguardo solo a opera conclusa (e speriamo di poterlo fare, prima o poi!).
Se vi è rimasta qualche curiosità, qui sotto ho preparato alcune rivelazioni ulteriori, in forma di domanda e risposta e protette da un antispoiler. Se proprio volete sapere le risposte alle domande, fate clic sui vari “mostra”.
A chi appartengono i punti di vista in questo libro?
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Si scopre se i fratelli Clegane sono veramente morti?
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E se Brienne di Tarth è stata veramente giustiziata?
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Si scopre che fine ha fatto Benjen Stark?
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E Rickon Stark?
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Si rivede Jorah Mormont?
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Quali sono i personaggi che non appaiono in questo libro?
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Muoiono personaggi importanti?
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Letture in breve 2011 (1)

Questo è il primo di una serie di post in cui periodicamente riassumerò tutte le letture fatte per le quali non ho ritenuto opportuna (o non ho avuto tempo o voglia di scrivere) una recensione più approfondita.
 
More about Il gioco degli specchiAndrea Camilleri – Il gioco degli specchi
Il precedente volume della serie del commissario Montalbano, Il sorriso di Angelica, era talmente brutto e raffazzonato che avevo detto che non avrei più comprato altri romanzi della serie. Poi il desiderio di leggere qualcosa di leggero, unito alle recensioni positive lette su aNobii, mi hanno convinto a recedere dalla decisione. Ma ho fatto male. Pur essendo sicuramente migliore del precedente, anche Il gioco degli specchi non risolleva la serie dalla sua decadenza: i personaggi sono sempre uguali a se stessi e ripetono le stesse gag, e per l’ennesima volta la trama è imperniata su una giovane e bellissima donna che fa perdere la testa al commissario (unica attenuante: perlomeno questa volta Montalbano non ci fa la figura del cretino). Per giunta c’è almeno un elemento della vicenda che è completamente fuori dalla realtà: un tentativo da parte di TeleVigata, l’emittente televisiva nemica del commissario, di riprenderlo in casa sua durante un rapporto sessuale per poi trasmettere le immagini come prova dello “scandalo”. In primo luogo, non si vede dove sarebbe lo scandalo, visto che il sesso extraconiugale non è più reato da tempo. Ma soprattutto, una cosa del genere configura tanti di quei reati (violazione di domicilio, riprese non autorizzate, diffamazione…) che la televisione che ci provasse chiuderebbe il giorno dopo. Questo è il tipo di svarioni che per me sono sufficienti a stroncare qualunque poliziesco.
 
More about Macanudo n. 1Liniers – Macanudo n.1
Girando per il Salone del Libro di Torino mi sono imbattuto in questo fumetto che, una volta aperto, non ho potuto fare a meno di acquistare. È una classica “striscia”, con personaggi sia fissi, sia occasionali, e che mette insieme un gran numero di elementi disparati, da gag semplici e poetiche fino a un bizzarro umorismo metafumettistico, che può ricordare “grandi” come Mafalda, Pogo, i Peanuts. A mio avviso un fumetto di altissimo livello. Consigliato.
 
More about Il signor ValéryGonςalo M. Tavares – Il signor Valery
Una serie di brevi raccontini che descrivono la bizzarra filosofia del signor Valery, personaggio che segue in ogni sua manifestazione una logica ferrea, eppure rimane perennemente al di fuori di quello che non consideriamo il buon senso. Quando ho ricevuto in regalo questo libro, mi sono chiesto che cosa mi volesse dire. Ora penso che il suo messaggio sia questo: la logica dei nostri sentimenti profondi non è quella euclidea.
 
More about Men and cartoonsJonathan Lethem – Men and Cartoons
Una raccolta di racconti tutti imperniati sull’interscambio tra la realtà e l’universo dei fumetti (in particolare di quello dei supereroi). Alcuni sono realistici, altri invece introducono elementi fantastici in una realtà altrimenti normale, come Lethem ci ha abituato in alcuni dei suoi romanzi. Complessivamente non credo sia da annoverare tra le opere fondamentali dell’autore statunitense, ma tuttavia mi ha lasciato una sottile inquietudine, come se mi avesse rivelato i modi sotterranei in cui gli innumerevoli fumetti che ho letto hanno influenzato la mia vita e il mio modo di essere.
 
More about Niente da capireLuigi Bernardi – Niente da capire
Una raccolta di racconti brevissimi, ognuno imperniato su un caso di omicidio che Antonia Bonanni, magistrata inquirente, è chiamata a istruire. Lo scopo di Bernardi è evidentemente quello di mettere insieme il suo personale requiem per il romanzo giallo, allineando una serie di casi che si risolvono da soli senza richiedere complicate indagini, e ciononostante ancora più inquietanti di un mistero, perché dimostrano l’impermeabilità dell’essere umano a qualunque tranquillizzante logica. Ottima l’idea, efficace l’esecuzione. Anche se ammetto la mia debolezza di lettore, e avrei preferito che la protagonista fosse un filino meno stronza.
 
More about Nichtlustig 5Joscha Sauer – Nichtlustig 5
Il titolo di questa serie di fumetti si traduce all’incirca con “Non fa ridere”. Infatti sono basati su un umorismo assurdo, disarmante (“tedesco”, direbbe qualcuno) che non a tutti può piacere. Mia sorella mi ha raccontato che un suo amico svizzero, prendendo in mano il volume che lei mi stava per regalare, ha esclamato: “Aber… aber das ist wirklich nicht lustig!” (“Ma… ma questo davvero non fa ridere!”). In ogni caso, io lo trovo il più delle volte davvero esilarante (anche se in questo quinto volume la percentuale di vignette riuscite è un po’ diminuita). Le vignette originali in tedesco si trovano qui, mentre qui sotto ne trovate una tradotta dal sottoscritto per farvi capire il genere.

"Buongiorno! Le può interessare un robot che cucini e faccia le pulizie per lei e gradatamente la sostituisca in ogni cosa? Io stesso ne ho uno e ne sono MOLTO Contento!"

 

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