Lo scorso settembre è entrata in vigore in tutta Europa, Italia compresa, una nuova normativa sugli aspirapolvere che pone un tetto alla potenza dei motori. Gli aspirapolvere casalinghi non possono più superare i 1.600 W di potenza, ed entro tre anni questa soglia verrà ulteriormente abbassata a 900 W. Questo comporta che gli aspirapolvere acquistati oggi sono meno efficaci di quelli che erano in vendita l’anno scorso? Tutt’altro. L’uso di motori di elevata potenza era un modo pigro di ottenere risultati che si possono ottenere anche con un miglior design degli apparecchi, e il cui costo energetico andava a gravare sugli acquirenti. Obbligati a diminuire la potenza, i produttori si sono dovuti ingegnare per migliorare il design e mantenere inalterate, o persino far crescere, le prestazioni. Anche perché contestualmente ai nuovi limiti è entrato in vigore anche un nuovo sistema di etichettatura che classifica in modo molto chiaro gli aspirapolvere in base alla loro efficienza. Non migliorare il prodotto avrebbe significato finire fuori mercato.
Quanto è importante tutto questo? Probabilmente più di quanto pensiate. Perché la quantità di energia che consumiamo per gli elettrodomestici è enorme, eccessiva e in crescita. Ed è in gran parte dovuta a sprechi evitabili. Per esempio, un rapporto dell’IEA (Agenzia Internazionale dell’Energia) rivela nel 2013 abbiamo consumato più di 600 TWh di energia solo per il funzionamento di dispositivi che per l’80% del tempo rimangono in stand-by ad aspettare che qualcuno li usi. Immaginate quante centrali elettriche lavorano solo perché noi si possa avere un piccolo LED acceso sul televisore, e quanto risparmieremmo se le aziende fossero obbligate a trovare modi per ridurre il consumo a zero quando l’apparecchio non è in uso. Nel caso degli aspirapolvere, la crescita continua della potenza impiegata stava portando verso un raddoppio dei consumi. Con questo provvedimento la UE conta di ottenere entro il 2020 un risparmio di circa 19 TWh. Se vi sembra poco, tenete conto che è pari al fabbisogno energetico dell’intera Slovenia! Servono diverse centrali elettriche per produrre tanta energia.
Perché vi parlo di questo proprio ora? Perché il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha pensato bene qualche giorno fa di attaccare l’UE perche starebbe pensando di proibire i tostapane doppi, cosa che a lui pare intollerabile.
In nome del "risparmio energetico", l'Europa potrebbe mettere fuorilegge i TOSTAPANE DOPPI. Fuori da questa GABBIA DI MATTI! #Salvini #Lega
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 24 Novembre 2014
Tanto per essere chiari: al momento non esiste ancora alcuna normativa sull’argomento. E, anche quando esisterà, nessuno verrà in casa vostra a sequestrarvi il tostapane fuorilegge. Quello che è successo è che i tostapane sono stati inclusi in una lista di prodotti eccessivamente energivori, che vanno migliorati. Migliorati, non eliminati. Non ha senso avere un tostapane che scalda due griglie quando si inserisce una sola fetta di pane. Oggigiorno è piuttosto semplice inserire un sensore che spenga la griglia quando il pane non è presente. Con piccoli accorgimenti come questi si può evitare di dover costruire qualche nuova centrale, con tutto quello che comporto in termini di danni all’ambiente.
Non voglio certamente sostenere che le normative UE siano sempre utili e sensate, e non mi sarebbe difficile citare casi in cui si è ecceduto con gli sforzi prescrittivi. Ma questo è un campo in cui nuove norme possono portare benefici enormi senza mettere in pericolo il modo di vita di alcuno. Pensiamoci due volte, prima di affezionarci ai tostapane obsoleti.