Chiedo scusa se vi tedio con un piccolo appello. Ci sono ancora dieci giorni di tempo per firmare a favore del referendum per approvare o respingere la riforma costituzionale recentemente approvata. Tale referendum si farà comunque, perché sono sufficienti a richiederlo le firme di un certo numero di parlamentari. Ritengo comunque importante che a questa richiesta dall’alto se ne unisca una dal basso; sia da un punto divista puramente simbolico, sia per tenere desta l’attenzione sulla questione. Si sta infatti cercando di far calare una cortina di disinteresse sulla questione, sperando che il pubblico se ne dimentichi. Per fortuna, questa volta le cose non possono finire come avvenne con il referendum sulla fecondazione assistita: per approvare o respingere non è necessario un quorum, ma solo la maggioranza dei votanti. Ci sono quindi fondate speranze di far sì che questa sciagurata riforma non vada in porto, se facciamo uno sforzo.
Perché cercare di affondarla? Mi riservo in un prossimo futuro di scrivere un post più dettagliato sull’argomento. Per intanto, è sufficiente dire che basta sfogliare il testo della riforma per capire che è un ignobile pasticcio, un coacervo di modifiche senza alcun disegno organico, che mira a distruggere quelli che sono stati per sessant’anni i pilastri del vivere civile in Italia per sostituirli con un nulla caotico. Non dobbiamo cullarci nella sicurezza che la riforma non entri in vigore. Un errore qui non è perdonabile, perché il risultato sarebbe catastrofico. Invito quindi chi non l’ha già fatto a firmare per il referendum. Trovate tutte le informazioni necessarie sulle firme e sulla riforma qui.