Anniversari

  • L’11 settembre 2001, terroristi affiliati ad Al Qaeda e provenienti in gran parte dall’Arabia Saudita dirottarono quattro aerei di linea con l’obiettivo di farli precipitare su edifici statunitensi. Ci riuscirono in tre casi su quattro, distruggendo le due torri gemelle del World Trade Center a New York e parte del Pentagono a Washington. Morirono complessivamente quasi 3.000 persone.
    In seguito a tale attacco, gli Stati Uniti dichiararono una “Guerra al Terrore” e attaccarono l’Afghanistan (colpevole di avere ospitato i terroristi di Al Qaeda) e l’Iraq (accusato di complicità col terrorismo con prove che in seguito si rivelarono false). Nelle due guerre è rimasto ucciso complessivamente un numero di civili stimabile tra i 100.000 e i 900.000. Le operazioni militari non si sono ancora concluse.
    L’uomo ritenuto l’ideatore degli attacchi dell’11 settembre, Osama Bin Laden, è stato ucciso lo scorso 2 maggio da truppe americane in Pakistan.
  • L’11 settembre 1982 le forze internazionali che proteggevano i campi profughi palestinesi in Libano dalla sanguinosa guerra civile che imperversava nel Paese si ritirarono, lasciando il controllo dei campi all’esercito israreliano che occupava il Libano meridionale. Tre giorni dopo, il neoletto presidente del Libano Bachir Geamyel fu ucciso in un attentato di matrice siriana. Due giorni dopo, Israele permise a miliziani cristiano-falangiste di entrare nei campi alla ricerca di terroristi. I falangisti, comandati da Elie Hobeika, non si limitarono a questo, ma effettuaraono una rappresaglia per l’assassinio di Gemayel, uccidendo tra gli 800 e i 3.000 civili, inclusi donne e bambini.
    Hobeika fu ucciso in un attentato vent’anni dopo. L’indagine di una commissione indipendente ritenne il generale isreaeliano Ariel Sharon indirettamente responsabile del massacro per aver consentito e facilitato l’ingresso dei miliziani, il che non gli impedì di diventare successivamente premier di Israele.
  • L’11 settembre 1973 il generale Augusto Pinochet, con la complicità degli Stati Uniti, rovesciò con un colpo di Stato il governo democraticamente eletto del Cile. Il presidente cileno Salvador Allende morì quello stesso giorno, secondo alcuni suicida, secondo altri assassinato dai golpisti.
    Nei 17 anni di dittatura di Pinochet circa 3.000 persone furono uccise per motivi politici, e circa 30.000 furono arrestate e spesso torturate.
    Due anni dopo, il Cile di Pinochet, insieme ai governi di Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay e Bolivia, e con l’assistenza degli Stati Uniti, si pose alla testa dell’Operazione Condor, un piano per eliminare ogni forma di opposizione di sinistra dal Sud America. Si stima che a causa di azioni dell’Operazione Condor almeno 60.000 persone siano state uccise in vari Paesi sudamericani (in particolare Argentina e Uruguay).
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