Un ricordo di Camilleri

Per ricordare Andrea Camilleri, vi racconto come entrai, per così dire, in contatto con lui.

Poco meno di 20 anni fa ero entrato da non molto nella redazione di Computer Idea, e mi avevano affidato (o, meglio, affibbiato) la recensione di un videogioco tratto Il cane di terracotta di Camilleri. (In realtà chiamarlo “videogioco” è eccessivo: era una storia a bivi con animazioni in Flash, quello che anche allora si poteva considerare una “poverata”.)

Mi venne un’idea: “E se invece di sforzarmi di rendere interessante questa roba provassi a intervistare Camilleri? Potrei chiedergli del suo rapporto coi computer, del perché abbia fatto diventare Catarella l’esperto di informatica di Montalbano, e altre cose del genere!”. Ottimo, ma sarei riuscito a ottenere l’intervista con un personaggio di quel calibro?
“Tentar non nuoce!”, mi dissi, e telefonai alla Sellerio.

La persona che mi rispose mi disse: “Guardi, posso darle il suo numero privato, così si metterà d’accordo lei”. Non potevo credere di essere così fortunato. Al primo tentativo avevo ottenuto il numero di Camilleri. Bastava provare!

Telefonai al numero. Mi rispose Camilleri. Sotto forma di un nastro registrato con la sua voce. Che diceva all’incirca:

MI CHIAMATE TUTTI I GIORNI PER CHIEDERMI DI PARTECIPARE A INTERVISTE, PRESENTAZIONI, TRASMISSIONI, MANIFESTAZIONI. BASTA! NON HO TEMPO! DEVO LAVORARE! DEVO SCRIVERE! LASCIATEMI IN PACE!

😀

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