Energia dall'acqua

Che succede quando l’acqua di un fiume si mescola con quella del mare? I due liquidi si mescolano e si ottiene dell’acqua con una salinità intermedia. Si tratta di un cosiddetto fenomeno irreversibile (cioè che avviene spontaneamente in una sola direzione: potete aspettare un’eternità, ma non vi succederà mai di vedere acqua dolce separarsi spontaneamente dal mare). In natura, quando accade un fenomeno di questo tipo, l’entropia del sistema aumenta. Se l’entropia aumenta, significa che il sistema è sceso a un livello di energia più basso. L’energia che manca, normalmente, si dissipa in calore. Ma, utilizzando qualche accorgimento tecnologico, è invece possibile pensare di sfruttare questa energia, costruendo centrali elettriché là dove fiumi si gettano nel mare. Per saperne di più, leggete il mio articolo in edicola oggi su Nòva 24, facendo clic qui sotto:(Il titolo che è stato dato all’articolo non corrisponde del tutto al contenuto, dato che l’osmosi riguarda il “vecchio” metodo per estrarre energia dal gradiente di salinità, non quello nuovo proposto da vari ricercatori italiani.)

Nel 2009 avevo già scritto per Wired un altro breve articolo sull’argomento.

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Un'auto da fantascienza

Venerdi scorso sono stato ad Aachen, Germania, a visitare il Centro Ricerche Europeo della Ford, che è un edificio futuribile nel mezzo della campagna tedesca, piattissima fatta eccezione per le onnipresenti pale delle centrali eoliche (1).
Il motivo per cui sono stato ad Aachen è la presentazione del prototipo di un nuovo sistema fatto per tracciare l’elettrocardiogramma del guidatore. Questo per poter scrivere un articolo per conto di Nòva 24. L’articolo è uscito oggi in edicola, ma potete leggerlo anche sul web facendo clic qui sotto:Ford FocusAd Aachen, però, mi hanno anche fatto provare la nuova Ford Focus. Una macchina talmente fantascientifica che pensavo fosse solo un prototipo, mentre poi mi hanno spiegato che è già in vendita ovunque. Infatto qualche giorno dopo ho sentito la pubblicità alla radio.
Prove ci crashLa versione totalmente accessoriata di questa macchina riesce a fare delle cose impensabili. Per esempio, i dimostratori hanno costruito una barriera di cuscini di gommapiuma, con sopra l’immagine realistica del retrotreno di un’auto, e mi hanno invitato a speronarla. Non è stato possibile: a breve distanza dall’impatto i freni sono entrati in azione automaticamente. Pare che il sistema permetta di evitare qualunque collisione sotto i 50 all’ora, e renda molto meno pericolose anche le altre.
Active parkingInoltre la nuova Focus dispone di un sistema di parcheggio automatico: individua da sola gli spazi in cui “ci sta” (da 1,2 a 1,5 lunghezze dell’auto stessa). A quel punto basta seguire le istruzioni per posizionarsi (vedi immagine a destra), lasciare il volante, sollevare leggermente la frizione, e la macchina si parcheggia da sola, alla perfezione.
Identificazione segnali stradaliMa la cosa che mi ha sorpreso di più è vederla guidata su strada: la Focus ha una telecamera che tiene d’occhio il percorso, e ti avverte se fai qualcosa che non va. Per esempio, tiene d’occhio le corsie, e ti avvisa se stai deviando, distinguendo tra una svolta decisa e volontaria e lo sconfinamento progressivo dovuto alla distrazione. Oppure invidua i segnali stradali incontrati, li visualizza sul display (vedi immagine a destra) e ti avverte se non li stai rispettando. Insomma, manca poco a che si guidi da sola.
Alla Ford mi hanno spiegato che sono tutte tecnologie non nuove, anche se è la prima volta che vengono installate tutte in un unico veicolo, per giunta non di lusso. Io, pur essendo  ingegnere, non mi sono mai interessato molto di auto e motori, ma devo dire di essere impressionato. Pensavo che cose del genere sarebbero rimaste fantascienza per un bel po’.
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Pale eoliche(1) Alcuni trovano le pale eoliche una bruttura, ma io le trovo rilassanti quanto un antico mulino a vento. Invidio molto la Germania per la determinazione con cui ha abbracciato la strada delle energie alternative. Argomento, questo, di un altro mio articolo per Nòva 24.

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