Notizia di poco fa: il centrodestra ha fatto approvare un emendamento che impedirà a Michele Santoro di lavorare come giornalista politico alla RAI durante la campagna elettorale, vietando il video ai giornalisti che hanno ricoperto ruoli politici in epoca recente. Mi secca molto dirlo, ma in questo caso è difficile dar loro torto: non è opportuno che un parlamentare si dimetta e immediatamente vada alla televisione pubblica ad assumere un ruolo che richiede imparzialità.
L’atto con cui Berlusconi e i suoi servitori alla RAI hanno estromesso tre persone colpevoli di non adeguarsi ai suoi voleri resta vergognoso e indegno di un paese democratico. Bisogna dire però che Santoro ha fatto il possibile per mettere in difficoltà chi lo avesse viluto difendere, prima lanciandosi immediatamente nell’agone politico, e poi abbandonando il seggio dopo appena un anno: uno schiaffo ai suoi elettori che non si può scusare. Se ora è stato tagliato fuori dal video, deve dare la colpa anche a se stesso, e non solo a Berlusconi.
Intanto, non si può fare a meno di notare che molti si spendono per il ritorno di Santoro, alcuni per il ritorno di Enzo Biagi, ma praticamente nessuno per quello di Daniele Luttazzi, che non è un giornalista, ma che sicuramente è il più creativo, intelligente e indipendente dei tre. Ed è probabilmente per questo che nessuno sente la necessità di richiamarlo in RAI. A cominciare da quel Petruccioli che, come si può vedere in Viva Zapatero!, è un autentico e coraggioso difensore della libertà di espressione contro la censura.