Appello: triangolo nero

Ho ricevuto nei gironi scorsi un appello sulla questione rumena, che mi pare del tutto in sintonia con quanto ho scritto in precedenza. Credo che presto l’appello sarà online sul sito Lipperatura, ma intanto vi giro il testo. triangolo_nero_testo_definitivo

Share Button

13 pensieri riguardo “Appello: triangolo nero”

  1. Mi dispiace ma io trovo molte differenze tra il tuo scritto e questo appello. Nel tuo scritto esprimevi una opinione sul “problema” rumeni (dal mio punto di vista quasi del tutto condivisibile), qui si tratta del solito appello di sedicenti intellettuali sinistroidi imbevuti di ideologia e assolutamente ignoranti sulla realtà delle cose. Ci sono tutti gli stereotipi del caso, il finale poi è meraviglioso; visto lo smodato utilizzo di slogan potevano aggiungere anche Genova è soltanto Rossoblù.

    Saluti Piergennaro

  2. Brucio sul tempo Piergennaro, con il quale, per una volta, mi trovo sostanzialmente d’accordo, e ti rispondo io.

    Quell’appello e’ cosi’ retorico da essere viscido e cosi’ tronfio da essere insolente.

    Nella trama di dati e numeri (ma solo quelli che fanno comodo e letti nella maniera piu’ congeniale), si insinuano le parole che dettano il tessuto emotivo dell’articolo: gli assalitori dei romeni diventano squadristi, lo sfruttamento (?) del popolo rumeno e’ feroce, i clienti delle prostitute sono italianissimi (tutti?); l’interpretazione dei fatti diventa fatto essa stessa (succede questo, succede quello, manca solo quell’altro), e a chi non e’ d’accordo con gli autori e/o resta indifferente alla loro denuncia, appartengono il silenzio, la rinuncia al diritto alla critica, la dismissione dell’intelligenza e della ragione – cioe’, o siete d’accordo o siete cretini.

    Denunciando la generalizzazione contro i romeni, gli autori dell’articolo ne fanno di altrettanto ingiuste contro i politici ed i media; demistificano l’emergenza dell’immigrazione, ma poi lanciano essi stessi un allarme, direi altrettanto esagerato e fuori luogo, sulla sperimentazione della costruzione del nemico assoluto, che e’ una tappa della guerra contro i poveri; gia’ che c’erano, hanno sparato un colpo anche sulla globalizzazione.

    Chi grida piu’ forte al lupo?

    Il tuo scritto era senz’altro molto meglio: certamente non avevo l’impulso di scaccolarmi dopo averlo letto.

    Dubito di firmare quest’appello! Al piu’, posso essere “No Reply”.

    Mauro

  3. Mi sono collegato solo ora e devo dire che Mauro ha praticamente già detto tutto (tra l’altro se è il Mauro che credo non è certamente la prima volta che siamo d’accordo).

    Marco inoltre tu non avresti mai utilizzato frasi come: “la famiglia uccide più della mafia” oppure questo meraviglioso: “sotto il tappeto dell’equazione rumeni-delinquenza si nasconde la polvere dello sfruttamento feroce del popolo rumeno” per non parlare dell’accusa ad una politica “che invoca al governo uomini forti e chiede ai cittadini di farsi sudditi obbedienti”. Personalmente non capisco: mi sbaglierò ma io ho sempre pensato che i nostri governanti dovrebbero essere uomini (o donne) forti e i cittadini sudditi obbedienti (della legge).

  4. 1. La retorica è nell’occhio di chi guarda.

    2. Almeno uno dei due occhi dev’essere parecchio strabico per non capire che “uomini forti” è il plurale di “uomo forte”, cioè “dittatore”. Avete presente Milosevic uomo forte dei Balcani? Ecco, quella cosa lì. Se è questo il tipo di politica che vi piace, credo che un visto per Cuba non ve lo rifiuti nessuno.

  5. Resto delle mie opinioni.

    Gli uomini forti non mi piacciono, ma vedo piu’ differenze che similitudini, se non altro in termini di conseguenze, tra il provvedimento ispirato da Veltroni e le azioni istigate da Milosevic.

    Cio’ non significa ne’ che quel provvedimento mi e’ piaciuto, ne’ che credo nell’equazione romeni=delinquenti, ma trovo l’appello (non rinnego i miei giudizi “viscido” e “insolente”, adesso aggiungo “ansiogeno”) altrettanto sbagliato e – nel suo allarmismo – disinformativo, se non di piu’.

    Visto per Cuba? Se dovessi chiederlo, non potrei che gradire riceverlo. Cosi’ come sono ben contento di avere ricevuto il visto per vivere e lavorare in Angola.

  6. Che dire, sono lusingato che ci sia chi ritiene il mio stile preferibile a quello di un appello firmato dal fior fiore degli scrittori italiani. 😀 Però sono anche perplesso: possibile che tutto si riduca a una questione di stile?

    A me pare che l’appello ponga una serie di questioni molto concrete. E’ vero che alla gente viene fatto credere di vivere in un’ “emergenza criminalità” che non ha riscontro nei dati reali. E non credo si possa negare che in nome di tale emergenza sono state fatti proclami e prese misure che appaiono mirate contro un’etnia in generale e non contro criminali in particolare, fatto che io ritengo inaccettabile. Questa mi pare la cosa essenziale.

    Poi sicuramente si potrà dire che l’appello avrebbe potuto limitarsi a parlare di questo, e non cercare di legare questo tema ad altri come la violenza sulle donne o lo sfruttamento degli immigrati, questioni complesse che non si possono ridurre in poche parole. Ma non penso nemmeno che tutto l’allarmismo del comunicato sia ingiustificato. Se non possiamo chiamare squadristi delle persone che esercitano violenza di gruppo con movente politico, allora chi merita questo aggettivo?

    Io ritengo che sia giusto diffidare della retorica, ma penso anche che l’eccesso di cinismo sia un male anche peggiore, se ci spinge ad evitare di considerare certi problemi per paura di cadere nella retorica.

  7. 1 Mi dispiace ma frasi come “Credere, Obbedire, Combattere” sono retorica indipendentemente dall’occhio di chi guarda e lo stesso vale per tutte quelle belle frasi con cui è stato infercito questo appello. Gli unici che non se ne accorgono sono coloro che si beano con questi slogan.

    2. E’ evidente che la frase sugli uomini forti intendeva parlare del solito terrore dell'”uomo forte” (il golpe Veltroni?), anche un occhio parecchio strabico come il mio lo aveva capito, il mio commento era ironico (l’ironia, quella cosa che è sacra se utilizzata contro gli altri, ma delitto di lesa maestà se usata per mettere in dubbio l’ineluttabile giustezza di certi proclami).

    Saluti Piergennaro

    PS Cuba ha sicuramente molti difetti, ma siete sicuri che la qualità della vita sull’isola sia così inferiore alla nostra?

  8. Evidentemente non ho prorpio la capacità di scrivere in maniera comprensibile e me ne scuso con tutti (o è solo un problema di Falena?).

    Intendevo dire che alcune frasi sono “naturalmente” retoriche indipendentemente da chi le legge/ascolta. “Credere, obbedire, combattere” è la prima frase di questo tipo che mi è venuta in mente ed era solo un esempio. Evidentemente frasi “di destra” non possono essere utilizzate neanche come esempio negativo senza urtare la coscienza di qualcuno.

    Saluti

Rispondi a falena71 Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *