La guerra dei cloni


Computer Idea è una rivista per cui ho lavorato per cinque anni, dal 2000 al 2004. Anche se poi la mia carriera è proseguita altrove, le sono tuttora molto affezionato: è stata la prima testata sulla quale ho firmato articoli con regolarità, e si può dire che facendo parte della redazione ho imparato gran parte di ciò che so del mestiere di giornalista. Fu anche una piccola rivoluzione nell’editoria italiana: la prima rivista di informatica e tecnologia autenticamente popolare, che raggiunse un picco di 200.000 copie vendute. Partecipare dall’interno, in un gruppo giovane ed entusiasta (anche se i conflitti non sono mancati), fu un’esperienza davvero indimenticabile.
Purtroppo, non molto dopo la mia uscita, il gruppo internazionale VNU, che la editava, decise di sbarazzarsi dell’intero comparto editoria. Computer Idea cominciò così un declino nelle mani di vari editori improvvisati, che promettevano improbabili rilanci ma in realtà hanno lentamente strangolato la rivista, obbligando la redazione a continui spostamenti, non pagando i collaboratori, diminuendo le risorse, fino alla cessazione delle pubblicazioni avvenuta quest’anno.
Computer Idea aveva ancora molti lettori affezionatissimi che non perdevano un numero da anni. E che saranno molto felici di vedere la loro rivista preferita di nuovo in edicola. Peccato che non sia vero. Guardate attentamente le due riviste nella foto. Quella di sinistra è la vera Computer Idea. Quella di destra è Il Mio Computer Ideale, una rivista edita da Sprea, la cui grafica e organizzazione interna ricalcano nei minimi dettagli quella di Computer Idea, e la cui testata è stata resa quasi identica a quella di Computer Idea con astuzie grafiche. La somiglianza è tale che credo che, acquistando la rivista in edicola, ci sarei potuto cascare anch’io.
Non è certo una novità che in Italia vengano create riviste con titolo e impostazione simili a quelli di una pubblicazione di successo, per accalappiare i lettori che non badano troppo ai dettagli. Per esempio, Idea Web di Edizioni Master fu un tentativo piuttosto azzeccato di sfruttare il “traino” di Computer Idea. Tuttavia, se è legittimo ispirarsi a un prodotto riuscito per proporne una versione simile, in questo caso si va ben oltre i limiti del plagio. Una simile operazione di clonazione editoriale non si era mai vista.
Trovo la cosa estremamente discutibile, sia perché si configura come un deliberato inganno nei confronti dei lettori, sia perché la cosa va a tutto svantaggio dei lavoratori di Computer Idea, che sono a casa senza stipendio in attesa della cassa integrazione, con la rivista in mano al curatore fallimentare, e che si vedono così derubati dell’unica cosa loro rimasta, cioè quel patrimonio di lettori che potrebbero gradire un rilancio della testata in edicola.
La qualità morale dell’operazione si commenta da sé. In ogni caso, sappiate che quella che trovate in edicola non è Computer Idea.

 

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12 pensieri riguardo “La guerra dei cloni”

  1. Ho comprato, per curiosità, la rivista “il mio computer ideale”
    Che desolazione, è un falso, una bufala.
    Ho depositato la rivista, delicatamente, nel bidone della spazzatura.
    Ho acquistato per molti anni, in abbonamento e in edicola, la “vera” Computer Idea, non esiste paragone.
    Ad Andrea Maselli ed a tutti gli atri collaboratori della rivista esprimo la mia gratitudine e il mio augurio più sincero.
    Vincenzo Turi

  2. Sono un abbonato del (vero) computer idea e acquirente dello stesso per alcuni anni. Non mi dilungo negli ovvi commenti positivi tutti meritati e testimoniati dal successo di vendita. Chiedo forse ingenuamente all’autore dell’articolo, ma non sarebbe possibile un’affrancazione da parte della redazione di computer idea nell’aprire una rivista autonoma; passi anche che debba avere un nome diverso per questioni legali, sono sicuro che con il tam tam ne giro di poco tempo ritroverebbe tutti i suoi lettori precedenti; non sono sufficienti i numeri di vendita per avere un bilancio in pareggio?

    1. Purtroppo non è così semplice. Nel bilancio di una rivista gli stipendi dei redattori “pesano” molto poco, sono molto più ingenti le spese per la stampa e la distribuzione, e per quelle è necessario che ci sia un editore ad anticiparle. Inoltre il passaparola funziona solo se chi sente parlare della rivista può subito trovarla in edicola, e tirare un gran numero di copie senza essere certi di venderle è costoso e rischioso. Purtroppo il successo in edicola non si costruisce solo con la bravura dei giornalisti, occorrono anche dei capitali a sostenerla, altrimenti si chiude. Proprio il caso di Computer Idea lo dimostra.
      Purtroppo siamo in un periodo in cui anche un marchio conosciuto come quello di Computer Idea fatica a trovare acquirenti. Credo che la probabilità di trovare un editore disposto ad aprire una testata nuova, in questo preciso momento, sia estremamente bassa.

  3. Ho comprato computer idea sin dal primo numero e veramente ne sento la mancanza ; avete pensato alla possibilita di vendere computer idea solamente come rivista elettronica in formato pdf ? se avesse lo stesso prezzo dell’edizione cartacea io lo comprerei certamente e penso che non sarei l’unico…….. oppure anche questa possibilità ha dei costi troppo elevati ?

    1. Innanzitutto una precisazione: come ho scritto sopra, ho lasciato la redazione di Computer Idea alla fine del 2004. Non ho quindi alcun titolo per parlare a nome della redazione attuale, mi limito a fare considerazioni di carattere generale.
      Riguardo alla possibilità di pubblicare una rivista in formato PDF, il problema è quello di riuscire a farsi pagare la rivista. Io non dubito che Lei e altri lettori sareste disposti a continuare a pagare per avere la rivista in formato digitale, ma è realistico pensare che molti preferirebbero scaricarla gratis, visto che sicuramente diventerebbe disponibile sui vari circuiti di condivisione a brevissima distanza dall’uscita. L’alternativa sarebbe usare sistemi di protezione, ma questo significherebbe limitare i lettori potenziali a coloro che usano determinati dispositivi (come l’iPad o il Kindle) o sono disposti a installare determinati software, il che sarebbe un problema soprattutto in Italia, dove i lettori sono già molto scarsi. Siamo tutti convinti che il futuro dell’editoria è nel digitale, ma nel nostro Paese il presente è ancora incerto.
      Non a caso BitCity Magazine, la rivista di tecnologia in formato PDF con cui attualmente collaboro, ha preferito scegliere la formula della distribuzione gratuita (e Le assicuro che convincere i lettori a scaricare la rivista è complicato anche senza chiedere soldi in cambio!).
      Colgo l’occasione per suggerire a tutti gli orfani di Computer Idea di provare a scaricare BitCity Magazine, rivista che credo abbia un po’ dello spirito computerideale. Del resto, anche se Computer Idea dovesse tornare in edicola, potrete comunque continuare a leggere ambedue le riviste senza dover scegliere, visto che BitCity Magazine è gratis!

  4. grazie mille per l’esauriente risposta.
    per quel che riguarda BitCity Magazine, certo che e’ bella !
    l’ho già messa nei Preferiti e continuero’ a prelevarla man mano che esce.
    bye

  5. salve,io ho iniziato a comprare la rivista che mi era sembrata uguale ma il dubbio mi è venuto quando ho notato che non c’era l’editoriale di Andrea Maselli e non compare nessun nome negli articoli.in verità ho posto un problema di pc e vediamo come rispondono.giovanni

  6. Quando ho visto questo plagio clamoroso e vergognoso, non ho ceduto alla curiosità di comprare la rivista per almeno assistere allo scempio. Semplicemente, ho cercato un’altra pubblicazione seria e che fosse all’altezza. CHIP mi sembra un’ottima rivista.

  7. Vorrei sapere dove Maselli interviene ora con i suoi editoriali, se lo fa ancora: erano i miei preferiti! Andrea, rimani comunque un grande!!!

  8. Io ero abbonato alla rivista Computer Idea da ca. 3 anni e la apprezzavo molto, ma essendo abbonato anche ad un altra rivista mensile, quando è usciti Computer ideale, mi sono accorto subito che la casa editrice era la stessa, ed ho capito che era una forma di diciamo…… copiatura. Comunque io avevo appena rinnovato l’abbonamento annuale, ed un mio amico biannuale, qualcuno di voi mi sa dire come poter riavere i miei soldi ? Ho provato a telefonare a tutti i numeri di riferimento, ma nessuno risponde. Nel caso riprendesse la pubblicazione con altro editore, come potrei fare per esserne informato?
    Grazie a tutti voi
    Claudio

  9. Ho cancellato un commento perché conteneva espressioni ingiuriose. I commentatori sono pregati di esprimere le loro opinioni senza insultare nessuno. Grazie.

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