Hedy Lamarr

Oggi ricorre l’Ada Lovelace Day, cioè il giorno in cui i blogger sono invitati a fare un post che parli di una scienziata di sesso femminile (perlomeno credo che cada oggi, non ho mai capito perché debba essere una ricorrenza mobile e non cadere ogni anno nello stesso giorno).

Per quattro anni ho lasciato cadere a vuoto la ricorrenza, e anche quest’anno non ho molto tempo per scrivere, perciò vi proporrò un personaggio particolare. Una scienziata austriaca, come le altre due di cui ho scritto in passato, ma decisamente diversa dal punto di vista umano. Sia Lise Meitner, sia Emmy Noether, infatti, si possono considerare una specie di “suore della scienza”: donne che, per amore della ricerca, si sono votate a un’immagine pubblica austera e (per quanto è dato sapere) a un completo celibato, l’unico modo che consentiva loro, pur con qualche difficoltà, di dedicarsi alla ricerca in un mondo dominato da maschi.

Hedwig Eva Maria Kiesler, detta Hedy, nasce circa mezzo secolo dopo, nel 1914, e per lei le cose sono molto diverse. A soli diciotto anni interpreta un film cecoslovacco, Ekstase, e diventa famosa per essere la prima donna protagonista di un film a esibirsi in una scena di nudo integrale!

Continua la carriera di attrice e, per sfuggire all’antisemitismo montante (suo padre è ebreo), abbandona il marito (mercante d’armi e finanziatore dei nazisti) si rifugia prima in Svizzera e poi negli Stati Uniti. Qui adotta il nome d’arte di Hedy Lamarr, e diventa Hollywood, celebrata per la sua bellezza, anche se il più delle volte relegata in parti che non le consentono di sfruttare appieno la sua bravura di attrice. La sua carriera di attrice si conclude sostanzialmente con gli anni ’50, dopodiché continua a vivere ai margini dello star system e muore all’inizio di questo millennio.

A questo punto vi immagino perplessi: non avrei dovuto parlare di una scienziata? Ebbene, il contributo di Hedy alla scienza è rimasto a lungo segreto, ed è emerso solo decenni dopo il fatto. Accadde agli inizi della Seconda Guerra Mondiale, quando cerca un modo di dare il suo contributo alla lotta contro il nazismo, anche per acquisire benemerenze che facciano dimenticare la sua nazionalità austriaca. Hedy ha frequentato la facoltà di ingegneria, pur senza laurearsi, e dal marito ha appreso il funzionamento di molte armi. In particolare sa che è possibile teleguidare i siluri via radio, ma che le trasmissioni guida possono essere disturbate. Insieme a un amico, il compositore George Antheil, Hedy inventa e brevetta il Secret Communication System, un sistema che permette a trasmettitore e ricevitore di cambiare continuamente frequenza in modo imprevedibile, rendendo il segnale impossibile da disturbare.

Sul momento la cosa viene presa come una trovata pubblicitaria, e la Marina degli Stati Uniti non prende in considerazione la sua invenzione, che forse è anche troppo avanzata per un periodo in cui le radio sono ancora ingombranti apparecchi a valvole. Ma una ventina di anni dopo, a brevetto ormai scaduto, la Marina cambierà idea e adotterà il sistema di Hedy per proteggere le sue comunicazioni. E la sua idea si diffonderà: ancora oggi tutti i sistemi di comunicazione radio, come per esempio il Bluetooth, adottano sistemi di salto di frequenza derivati da quello di Hedy per mantenere la segretezza delle trasmissioni e renderle immuni ai disturbi.

Insomma, un’innovazione tecnologica molto importante. Probabilmente nulla di comparabile ai profondi risultati teorici di scienziate a tutto tondo come Lise Meitner ed Emmy Noether, ma comunque una bella lezione per chi pensa che una bella donna (e lei indubbiamente era bellissima) debba necessariamente essere una decerebrata.

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