Pare che si prepari un giro di vite nelle normative europee, e che tra qualche anno sarà obbligatorio circolare con automobili meno inquinanti.
Di per sé può sembrare un’ottima notizia, e forse lo è, come fa notare Soloist.
Però proviamo a vedere la cosa da un altro punto di vista. Che le auto fossero inquinanti lo si sapeva anche vent’anni fa. Si sarebbe potuto imporre già allora alle case automobilistiche di costruire macchine più ecologiche. Ma non lo si è fatto, perché sarebbe stato costoso, e avrebbe fatto perdere clienti all’industria. Si è preferito lasciare che si fabbricassero macchine inquinanti, e poi toglierle di mezzo dopo che sono state vendute.
Il risultato, a ben guardare, è che i costruttori ci guadagnano, visto che le nuove norme stimolano la domanda. I ricchi non sono toccati dal problema, visto che le macchine costose, anche se consumano oceani di benzina, sono in regola con le norme. Chi ci rimette sono solo i poveretti che possiedono un auto obsoleta (incluso il sottoscritto, per inciso!) e che sono costretti a sostituirla in anticipo oppure a sottostare a pesanti limiti alla circolazione. Una perfetta tassa a progressività inversa, in cui i costi del disinquinamento vengono sostenuti dalle fasce più deboli. Ho l’impressione è che la società di oggi funzioni così a ogni livello. I problemi vengono lasciati marcire, e quando scoppia l’emergenza a pagare è sempre chi sta in basso…