Sostegno morale

GianoVeltroniWalter Weltroni ha dichiarato che, pur essendo totalmente a favore del referendum sulla legge elettorale, non lo firmerà, in quanto candidato alla guida di un partito nel quale "convivono idee diverse". Un bizantinismo degno del peggior doroteo: logica vorrebbe che chi si candida a una carica sostenesse con convinzione le sue posizioni, e non le annacquasse per un malinteso rispetto per le posizioni opposte.
Purtroppo, immagino che questa sia un’anteprima di quello che dobbiamo aspettarci dal futuro PD: un’entusiastica adesione ai principi della laicità e della sinistra… a parole. Perché poi, nella pratica, c’è chi ha idee diverse.

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9 pensieri riguardo “Sostegno morale”

  1. Non male il commento di Capezzone (comunque la si pensi sul personaggio):

    «Mi pare che (Veltroni – N.d.R.) non abbia ancora preso decisioni. Per esempio ha dichiarato che sostiene il referendum elettorale, ma che non firmerà. Mi ha ricordato un po’ Bill Clinton, quando gli hanno chiesto se aveva mai fumato uno spinello. Sì, ha riposto, ma senza aspirare.»

  2. Già.

    Quello che deprime non è la posizione in sé, a favore o contro il referendum (sarebbero ambedue posizioni rispettabili), ma questo precipitare fin da principio nell’ambiguità, prima ancora che il partito esista.

    Benvenuta Roberta! 🙂

  3. Il problema grosso, secondo me, è l’assoluto silenzio sulla questione più importante, ovvero: votare le persone e non le liste.

    Il referendum non lo chiede.

    Chiede premi di maggioranza, sbarramenti, divieto di candidatura plurima, ma non chiede che venga reintrodotta la preferenza individuale.

    Interrogati, i promotori referendari dicono che questa cosa non si può chiedere. Possibile?

    E comunque lo dicono sottovoce, che non si sappia troppo in giro.

    Ugualmente, da chi vuol procedere alla revisione parlamentare della legge elettorale (cioè quelli contrari al referendum) non ho sentito parlare di preferenze.

    Mi sa che ce l’abbiamo nel culo comunque.

  4. @ubimario

    purtroppo un referendum può abrogare in tutto o in parte una legge, ma non può introdurvi dei concetti. Non abbiamo ancora i referendum propositivi

    @vanamonde

    ricordo che la prima cosa che ho pensato appena ho sentito la frase incriminata è stata molto volgare. E’ una stronzata (ormai il termine sdoganato dal sig. B) che sarebbe ridicola se non fosse tragica. Un leader senza coraggio delle SUE opinioni che minchia di leader è? I peggiori democristiani cerchiobottisti si limitavano ad asternersi dal parlare durante la fase delle firme, invitando al vofo di “coscienza” durante la fase elettorale. Il “vorrei ma non posso” non può far parte del lessico di un leader. E’ una grande delusione. Grande.

  5. Diciamocelo francamente: Veltroni è troppo pucciotto e buonista per essere un buon leader, tanto meno un leader di quell’accozzaglia litigiosa e bastiancontraria che è l’odierno centrosinistra.

    E’ inevitabilmente condannato a prendere randellate da tutti, da dentro e da fuori.

    Ora come ora un bella randellata gliela darei pure io.

  6. Che cosa vi aspettavate? Non ho mai potuto sopportare Veltroni come non sopporto i suoi idoli (Kennedy e Clinton). I veri leader hanno il coraggio delle proprie idee anche a costo di essere impopolari (vedi D’alema), Veltroni è solo un pulcino bagnato.

  7. News dal Veltroni pensiero:

    Da la repubblica Meglio il referendum di questa legge elettorale”. Posto che il metodo ideale sarebbe quello francese, “bisogna però discutere in Parlamento e trovare un punto di equilibrio tenendo presenti tre priorità: meno frammentazione con una netta riduzione dei partiti, un bipolarismo che non sia dato dalla sola necessità di contrapporsi all’altro, dare ai cittadini la possibilità di scegliere il governo”.

    Commento:

    Visto che le firme sono state raggiunte meglio stare anche su questo carro…

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