L'abisso

Dunque, mentre l’orizzonte mediatico era occupato quasi del tutto dalla dignità offesa del Papa costretto a ritirarsi dall’università perché non poteva tollerare qualche fischio, in giro sono successe le seguenti cose:

  • Napoli è stata sommersa dai rifiuti, e credo lo sia tuttora. Tutti hanno dato la colpa a qualcun altro, nessuno si è dimesso. Il presidente Napolitano ha giudicato "eccessiva" la censura UE nei nostri confronti a questo proposito.
  • Berlusconi ha apertamente proposto lo scambio di una riforma elettorale ritenuta indispensabile da tutte le forze politiche con la mancata approvazione di una legge che minaccia i suoi personali guadagni.
  • La signora Lonardo Mastella continua a presiedere il consiglio regionale della Campania, pur essendo agli arresti domiciliari per concussione.
  • Suo marito Clemente Mastella si è dimesso dalla carica di Guardasigilli pronunciando un’invettiva contro i giudici che ha fatto impallidire quelle di Berlusconi, ricevendo per questo gli applausi dell’intero Parlamento.
  • Il presidente della regione Sicilia, Salvatore Cuffaro detto Totò, è stato condannato a cinque anni di reclusione per favoreggiamento nei confronti di un mafioso, ma intende rimanere al suo posto in quanto i giudici non hanno ritenuto dimostrata la sua affiliazione vera e propria con la mafia. Il presidente del suo partito, Pierferdinando Casini, si è congratulato come se avesse ricevuto una medaglia.

Toccheremo mai il fondo?

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11 pensieri riguardo “L'abisso”

  1. Lo so…sei troppo intelligente per credere veramente in quello che hai scritto:”…la dignità offesa del Papa costretto a ritirarsi dall’università perché non poteva tollerare qualche fischio”.

    Comunque sì…ho letto il tuo post sul Papa;-) Non condivido quasi nulla però dovrei avere tempo per documentarmi molto bene sulle interessanti questioni che poni per poterti rispondere in modo preciso e sensato. “E ora io domando tempo al tempo ed egli mi risponde…non ne ho!”.

    Indi per cui per ora ma ne sto zitto.

    Saluti

    Gabriele

  2. No. Mi dispiace. Nulla di quello che avete detto con sommo garbo mi convince di quello che vi state impegnando a sostenere. Sarà perchè sono un cristiano cattolico? Non penso. Ritengo che in questa situazione il Papa abbia fatto più che bene a fare quello che ha fatto. D’altronde avrebbe ricevuto critiche sia che avesse parlato che non si fosse presentato. Questo è scontato. A mio parere la sua decisione è dipesa da due fattori che spero non abbiate sottovalutato nelle vostre lucide e imparzialissime analisi: le divisioni per la sua visita c’erano ed erano molto forti. Ritengo si sia preoccupato molto più del casino fuori dall’università con degli intelligentissimi sapientoni, mascherati più da Ku Kux Clan che fac-simili di Papi, che inneggiavano a slogan di dubbio gusto, ma pochi slogan hanno gusto…è vero, che in numero esiguo, perchè quest è la realtà, pretendevano di rappresentare tutto il campus universitario. Senz’altro han fatto molto rumore e, come da tattica da imboscata, “fai molto rumore così il nemico crederà che siete una moltitudine” hanno fatto credere che le migliaia e migliaia di universitari fosse tutta pronta a manifestare contro l’ingerenza papale. Visto che anche la polizia era stata allertata il Papa avrà ritenuto, saggiamente a mio avviso, di rifiutare gentilmente l’invito del rettore. Si è evitata una chiassata, una carnevalata o, peggio, qualche ferito.

    Questo il primo motivo. Il secondo lo ritengo più serio e inattaccabile. il Papa ha applicato alla lettera quella pagina del vangelo dove Gesù Cristo dice ai suoi apostoli di andare a predicare alle genti, ma di voltarsi e scuotere la loro terra dai propri calzari se si dovesse riscontrare un rifiuto netto.

    Detto fatto.

    Ma a voi l’ora di religione a scuola ha traumatizzato la mente?;-) Forse dipende anche dagli insegnanti che si hanno. Un prete filosofo al liceo da me aveva attratto l’attenzione di tutti, in senso buono;-) e a dire che eri credente nel mio liceo, e pure all’università, a dire il vero, c’era da stare bene attenti…altro che ingerenza cattolica nelle scuole e uni. Non c’era libro di storia in 10 anni di studi che non fosse di ispirazione sinistro-economica. Orsù.

    Gabriele

  3. Gabriele, sono d’accordo anch’io sul fatto che il Papa ha fatto bene a non andare, nel senso che ad aprire l’anno accademico di un’università laica sarebbe stato proprio fuori posto. Quello che non va bene e che poi si sia presentato come una vittima dell’intolleranza, con l’appoggio di quasi tutta la stampa. Dici bene, il Papa dovrebbe andare a parlare dov’è gradito, non imporre la sua presenza a chi non riconosce la sua autorità, o semplicemente che non lo vuole stare ad ascoltare. Ma questa dovrebbe essere la normalità, non dovrebbe essere presentato come un caso di intolleranza o di censura, come invece è stato fatto.

  4. Guarda che io sono d’accordo sul fatto che il rettore non avrebbe dovuto invitarlo. Assolutamente. Dal momento che l’ha invitato il Papa ha accettato, in un primo momento. Ha fatto tutto la stampa da destra e da sinistra.

    Non mi sembra proprio che lui si sia imposto. Ha risposto a un invito. E sul fatto di non andare dove la gente non lo vuole sentire bisognerebbe fare bene i conti. La maggioranza dell’università l’avrebbe accolto comunque, anche se l’invito era “improprio”. Mi sembra sia un dato scontato riportato da chiunque. Il rispetto delle minoranze ci dev’essere ma sempre minoranze rimangono.

    Più intolleranza che censura ritengo io. I Papi sono spesso andati nelle università a parlare senza troppi problemi. L’inaugurazione non era certamente il momento più adatto per invitarlo, ritengo però che intolleranza ci sia stata. MI riferisco però non tanto ai professori quanto al bailame fuori dall’università.

    Ciao

    Gabriele

  5. Con quest’ultimo commento mi trovo abbastanza in linea, tranne alcune precisazioni.

    Il Papa effettivamente non “si è” imposto. Direi che “è stato” imposto.

    E non parlerei di censura, ma neppure di intolleranza. Quella dei professori era una protesta. Legittima e pacifica, come si conviene a uno stato democratico.

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