Remembering Delos Days

Tra il 2 e il 5 luglio si sono svolti a Milano i Delos Days, cioè una manifestazione creata dall’associazione culturale Delos Books e dedicata a fantascienza, fantasy e affini. Nel suo ambito ha avuto luogo anche l’Italcon, cioè la convention nazionale della fantascienza italiana, spostata a Milano dopo molti anni in cui si era sempre svolta a Fiuggi. Teatro della manifestazione è stata la ludoteca Casa dei Giochi, mentre a fare gli onori di casa sono stati l’Università Europea Sport della Mente e il club ludico-fantascientifico USS Leonardo.

Avrei voluto discutere in dettaglio tutto quanto è successo nel corso della manifestazione, ma non ho avuto tempo. Rimando a uno o due post che scriverò nel corso del week-end.
Nel frattempo, però, devo informarvi che questa notte, nel corso della notturna di Radio Popolare condotta da Renato Scuffietti, il sottoscritto parlerà di Italcon, Delos Days, fantasy e fantascienza, insieme a tre ospiti di eccezione come Emanuele Manco (direttore di Fantasy Magazine), Luca Tarenzi (autore di numerosi libri fantasy, tra cui il recente Quando il diavolo ti accarezza) e (in collegamento telefonico) Alberto Cola (scrittore di fantascienza vincitore del Premio Urania, autore dell’antologia Mekong di recentissima pubblicazione). Come sempre la trasmissione è a un orario infame: dalle 0.45 all’1.00 e (dopo la replica di La Caccia) dall’1.20 fino a molto tardi.
È possibile che in futuro su questo blog appiano i file audio della trasmissione, ma non garantisco. Se volete avere la certezza di ascoltarla, sintonizzatevi stanotte su Radio Popolare, oppure fate clic qui sotto per sentirla in streaming:
Diretta Radio Popolare

Boris – il film

Il regista René Ferretti, ormai in disgrazia, è costretto ad accettare lavori televisivi ancora più infami di quelli che girava in passato. Quando Sergio, il direttore di produzione, gli propone di dirigere un film tratto da La Casta, René pensa di avere finalmente l’occasione di riscattarsi dalla melma televisiva…

Con tutto l’affetto che posso portare agli autori e agli interpreti di quella che è stata una delle più grandi e rivoluzionarie serie televisive italiane di tutti i tempi, non c’è altro modo per dirlo: Boris – il film è una grandissima occasione perduta.
Il pregio maggiore di Boris serie TV era quello di costituire un perfetto controesempio di ciò che narrava. Tanto la telenovela Gli occhi del cuore che i personaggi realizzavano era becera, malfatta, noiosa, priva di qualità e di contenuti, tanto Boris risultava invece una serie raffinata, curatissima, divertente, originale e con un forte contenuto critico. Per cui si creava una tensione fortissima tra la TV “come potrebbe essere” e “com’è”, che amplificava sia il divertimento, sia l’efficacia del messaggio. Per replicare al cinema lo stesso meccanismo sarebbe stato perciò necessario realizzare un film che non fosse la semplice trasposizione al cinema di una serie TV, ma che fosse un prodotto cinematograficamente sensato da ogni punto di vista, e fruibile indipendentemente dalla conoscenza degli episodi precedenti.
In teoria gli autori della serie erano della stessa opinione. In pratica, però, hanno fatto il contrario. Il trio di sceneggiatori-promossi-registi Ciarrapico, Torre e Vendruscolo, infatti, non solo non ha inserito nel film idee di regia particolarmente ardite, ma ha imbastito una sceneggiatura che di cinematografico ha poco o nulla: in pratica una quarta stagione televisiva di Boris. Dove sarebbe stato necessario sfoltire senza pietà i personaggi per concentrarsi sulla vicenda di René, si è invece scelto di dare uno spazio praticamente a chiunque fosse apparso in precedenza. Per giunta, dato che in questo modo il materiale era di gran lunga sovrabbondante (pare siano state superate le tre ore), per ridurre il tutto a una durata ragionevole sono stati fatti dei tagli, come direbbe René, a cazzo di cane.
Risultato: molti dei personaggi principali sono sacrificati, altri sembrano messi lì ad aspettare un ruolo che non arriva (mi dite a cosa serve Itala in questo film, per esempio?), alcuni filoni narrativi si perdono nel nulla (come il ritorno di fiamma tra Alessandro e Arianna, che non si risolve e nemmeno contribuisce alla storia principale) e alcune scene sono addirittura incomprensibili (per esempio quella in cui Biascica sorprende Alessandro e gli pone una serie di domande che, senza alcuna ragione, sembrano implicare un interesse erotico nei suoi confronti: è evidente che lì alla storia manca un pezzo). A questo punto si spera che un giorno esca in DVD una versione con le scene tagliate che ci chiarisca i tanti punti oscuri. Però io sono tra coloro che si irritano quando pagano il biglietto per un film e si trovano di fronte un lungo trailer.
Sono troppo esigente? Forse. Ma Boris ci aveva autorizzato ad avere aspettative elevate. È tutto da buttare il film? Ovviamente no. Boris – il film resta comunque molto divertente e caustico. La satira del mondo cinematografico italiano è feroce e puntuale. Le rivisitazioni dei vecchi personaggi, come l’ennesimo stratagemma usato per neutralizzare la pessima recitazione di Corinna, sono spesso esilaranti. E c’è almeno un personaggio nuovo, quello della Migliore Attrice Italiana (intepretato in modo magistrale dalla praticamente sconosciuta Rosanna Gentili), che strappa l’applauso. Gli interpreti sono sempre bravi e Pannofino bravissimo. Insomma, non vi dico di non vederlo (cosa che peraltro sarebbe inutile, visto che è uscito dalle sale da una vita), al contrario, compratevi il DVD (se e quando uscirà) e riderete spesso di gusto, probabilmente molto più di quanto non fareste con una media commediola italiana. Solo che questo non era una commediola italiana, era Boris – il film, accidenti.

Energia dall'acqua

Che succede quando l’acqua di un fiume si mescola con quella del mare? I due liquidi si mescolano e si ottiene dell’acqua con una salinità intermedia. Si tratta di un cosiddetto fenomeno irreversibile (cioè che avviene spontaneamente in una sola direzione: potete aspettare un’eternità, ma non vi succederà mai di vedere acqua dolce separarsi spontaneamente dal mare). In natura, quando accade un fenomeno di questo tipo, l’entropia del sistema aumenta. Se l’entropia aumenta, significa che il sistema è sceso a un livello di energia più basso. L’energia che manca, normalmente, si dissipa in calore. Ma, utilizzando qualche accorgimento tecnologico, è invece possibile pensare di sfruttare questa energia, costruendo centrali elettriché là dove fiumi si gettano nel mare. Per saperne di più, leggete il mio articolo in edicola oggi su Nòva 24, facendo clic qui sotto:(Il titolo che è stato dato all’articolo non corrisponde del tutto al contenuto, dato che l’osmosi riguarda il “vecchio” metodo per estrarre energia dal gradiente di salinità, non quello nuovo proposto da vari ricercatori italiani.)

Nel 2009 avevo già scritto per Wired un altro breve articolo sull’argomento.

Buongiorno Milano, buongiorno Italia


Non credo sia necessario che vi dica quanto sono contento della vittoria di Giuliano Pisapia a Milano. Soprattutto perché si tratta di un sentimento largamente condiviso. Per esempio da tutte le persone che si sono riversate in piazza Duomo ieri a Milano (“Sembravamo un Paese uscito da una dittatura”, ha detto un’amica, e con ragione: perché è paragonabile il peso con cui tutti questi anni di berlusconismo hanno gravato sulle coscienze di chi non si rassegna a vedere compressi i princìpi di legalita e democrazia). O tutti quelli (tantissimi!) che, mentre volantinavo in corso Buenos Aires, mi hanno detto “non voto a Milano, purtroppo, perché vorrei votare per Pisapia!”. O gli amici che nei giorni scorsi mi hanno tempestato di SMS da tutta Italia per esprimere partecipazione e poi per congratularsi.
Credo che il risultato del voto a Milano esprima due cose, molto importanti.
È stato sconfitto un modo disgustoso di fare politica, quello che considera l’elettore come un personaggio in preda soltanto di istinti bassi ed elementari, da vellicare senza ritegno. Nulla ci è stato risparmiato: accuse notoriamente false sbandierate all’ultimo istante per rendere impossibile la replica; clamorosi dietrofront su quelli che fino a ieri erano considerati fiori all’occhiello del proprio programma (l’Ecopass), e appelli al razzismo più bieco e senza attenuanti (l’ultimo giorno di campagna elettorale ho ricevuto una lettera firmata Letizia Moratti, che diceva testualmente: “Assurdo sarebbe consegnare Milano a chi vuol dare le case ai rom”; frasi che in ogni altro Paese europeo sarebbero monopolio di frange estremiste, da noi fanno parte del lessico abituale di una candidata che ama definirsi moderata). Si è visto, finalmente, che di fronte a un candidato credibile questi metodi non funzionano più.
Ma, soprattutto, è emerso un nuovo modo di fare politica, che vede finalmente la sinistra vincente. Pisapia ha vinto per tanti motivi. Ha vinto perché è stato scelto alle primarie, e non imposto da accordi politici presi in alto. Ha vinto perché è stato sostenuto lealmente e con convinzione da tutta la sua coalizione, inclusi i candidati che ha sconfitto alle primarie. Ha vinto, soprattutto, perché ha parlato di cose concrete che riguardano tutti i milanesi, ma non è arretrato di un millimetro sulle questioni di principio. Fino a pochi mesi fa, affermare che i milanesi musulmani hanno diritto a una moschea, perché in Italia c’è libertà di culto, sarebbe stato considerato un suicidio politico. Pisapia l’ha fatto, e ha vinto con larghissimo margine. E così ha dimostrato che in Italia esiste un elettorato maturo che è in grado di scegliere il migliore dei candidati, al di là delle barriere dell’appartenenza politica.
La sinistra negli ultimi anni ha preso tante batoste proprio perché si è lasciata ipnotizzare dalla vittoria di Berlusconi, e ha creduto alla favola per cui gli italiani sarebbero in maggioranza di centrodestra, e perciò l’unico modo per vincere le elezioni è quello di presentare un candidato di centrodestra. Quando Giuliano Pisapia ha vinto le primarie, diversi esponenti del PD milanese hanno mormorato: “Con un candidato che viene da SEL non vinceremo mai”. Addirittura qualcuno ha pronosticato pubblicamente che sarebbe arrivato terzo al primo turno. Erano completamente in torto, e ora spero che se ne rendano conto. Pisapia ha dimostrato che un candidato che presenta un buon programma senza rinunciare alle sue radici di sinistra prende anche il voto dei moderati, se è bravo. Io spero che la sinistra se ne renda conto anche a livello nazionale. E che non stia ad ascoltare i tromboni centristi a oltranza come Cacciari (il quale continua a sostenere che sarebbe stato meglio che la sinistra candidasse Albertini, il sindaco berlusconiano di 5 anni fa; una puttanata indegna di un uomo che ha fama di grande intelligenza; forse bisognerebbe spiegare al filosofo che, a differenza che nel suo campo di studi d’elezione, gli angeli, in politica bisogna attenersi al principio di realtà).
Purtroppo le dichiarazioni dei vari D’Alema, Letta e Bersani non lasciano ben sperare. Ma io credo che la forza degli elettori ormai sia superiore a quella dei dirigenti. Gli elettori di sinistra oggi si sono resi conto che possono vincere, se hanno dei candidati espressi da loro stessi e non da alchimie politiche. E, se i loro dirigenti non glieli faranno trovare, ne troveranno altri. Speriamo che la lezione di De Magistris a Napoli abbia insegnato qualcosa.

Le circostanze dell'amore

Le circostanze dell'amore - copertina1898. La giovane Guglielmina, di  nobile famiglia torinese, abbandona a malincuore i propri studi di botanica per seguire i genitori in Sicilia e presenziare al matrimonio del fratello. Qui si innamorerà di Angelica, l’altera e sensuale sorella della sposa, e dovrà lottare, oltre che contro le convenzioni che non prevedono che lei possa amare una donna, e nemmeno imboccare una carriera accademica, anche contro Elizabeth, l’amante inglese di Angelica.

Questo è un libro in cui sono coinvolto personalmente: l’autrice mi ha fatto l’onore di poterlo leggere in bozza, e anche di influire sul risultato finale dando qualche consiglio di editing. Quindi forse non sono un giudice imparziale. Tuttavia questo non mi esime dal consigliarvi di leggerlo, perché mi ha tenuto avvinto dalla prima all’ultima pagina.
L’amica Alessia Muroni ha sfruttato il suo background di storica dell’arte per ricostruire l’Italia di più di un secolo fa in maniera credibilissima, e lo ha fatto con una scrittura così attenta al dettaglio da far davvero percepire al lettore colori e profumi di un’altra epoca. Ma quello che fa di Le circostanze dell’amore un romanzo riuscito sono le due protagoniste, l’introversa e testarda Guglielmina e l’esuberante Angelica, personaggi a tutto tondo alla cui storia d’amore è impossibile non appassionarsi. Intorno a loro orbita una gran massa di personaggi, tutti cesellati con arguzia e ironia e rifuggendo da didascalismi e stereotipi.
Devo dire altro? Credo di avere incontrato pochi romanzi d’esordio italiani che mostrassero altrettanta cura nella documentazione e sapienza nella costruzione della storia e dei personaggi. Se aggiungiamo che si tratta di un’opera che riesce a trattare un tema impegnato senza essere noiosa, mescolando con equilibrio dramma e umorismo, direi che non avete alcuna ragione per non correre a leggerlo.

La radio, l'universo e tutto quanto

Io
Laura Serra
La notturna di Radio Popolare dedicata alla Guida Galattica per gli Autostoppisti è riuscita benissimo, grazie all’argomento e anche alla verve dei gentili ospiti che hanno accettato di partecipare (Giulia Tinti, lo scrittore Stefano Massaron, e Laura Serra, traduttrice originale della Guida).
Se, come è molto probabile data l’ora della trasmissione, siete tra coloro che hanno preferito dormire invece che ascoltarla, è pronto il rimedio: potete scaricare da qui, suddivisa in quattro file audio, l’integrale della notturna. Il primo file è più breve, poiché ho provveduto a espungere il notiziario e la puntata di La caccia. Buon ascolto!
[soundcloud]http://soundcloud.com/vanamonde/sets/notturna-del-giorno[/soundcloud]
 

Con Pisapia per voltare pagina

Credo che la differenza tra i due schieramenti in campo domani a Milano non potesse essere rappresentata più plasticamente che dai due concerti di chiusura della campagna elettorale.
Quello della destra con un ospite mancato, accuse a vanvera per giustificare il flop, un presentatore che ringhiava accuse, La Russa che promette per il futuro quello che non è riuscito a dare nel presente, e un pubblico di scalmanati che urla perché vuole i circenses promessi e non ottenuti.
Ieri sera in piazza Duomo, invece si respirava una bellissima atmosfera. Tanti ospiti venuti anche da fuori che dicevano “vorrei essere milanese per poter votare con voi domenica”. E soprattutto il tranquillo orgoglio delle proprie idee.
Comunque vadano le elezioni domani e dopodomani, un miracolo è comunque già avvenuto: proprio a milano la sinistra ha ritrovato la sua identità, non ha più paura di se stessa e, guarda caso, proprio in tale momento rischia di vincere, di essere maggioranza proprio nella città di Berlusconi.
Io domani non farò mancare il mio voto a Giuliano Pisapia. Voi fate altrettanto.

Un'auto da fantascienza

Venerdi scorso sono stato ad Aachen, Germania, a visitare il Centro Ricerche Europeo della Ford, che è un edificio futuribile nel mezzo della campagna tedesca, piattissima fatta eccezione per le onnipresenti pale delle centrali eoliche (1).
Il motivo per cui sono stato ad Aachen è la presentazione del prototipo di un nuovo sistema fatto per tracciare l’elettrocardiogramma del guidatore. Questo per poter scrivere un articolo per conto di Nòva 24. L’articolo è uscito oggi in edicola, ma potete leggerlo anche sul web facendo clic qui sotto:Ford FocusAd Aachen, però, mi hanno anche fatto provare la nuova Ford Focus. Una macchina talmente fantascientifica che pensavo fosse solo un prototipo, mentre poi mi hanno spiegato che è già in vendita ovunque. Infatto qualche giorno dopo ho sentito la pubblicità alla radio.
Prove ci crashLa versione totalmente accessoriata di questa macchina riesce a fare delle cose impensabili. Per esempio, i dimostratori hanno costruito una barriera di cuscini di gommapiuma, con sopra l’immagine realistica del retrotreno di un’auto, e mi hanno invitato a speronarla. Non è stato possibile: a breve distanza dall’impatto i freni sono entrati in azione automaticamente. Pare che il sistema permetta di evitare qualunque collisione sotto i 50 all’ora, e renda molto meno pericolose anche le altre.
Active parkingInoltre la nuova Focus dispone di un sistema di parcheggio automatico: individua da sola gli spazi in cui “ci sta” (da 1,2 a 1,5 lunghezze dell’auto stessa). A quel punto basta seguire le istruzioni per posizionarsi (vedi immagine a destra), lasciare il volante, sollevare leggermente la frizione, e la macchina si parcheggia da sola, alla perfezione.
Identificazione segnali stradaliMa la cosa che mi ha sorpreso di più è vederla guidata su strada: la Focus ha una telecamera che tiene d’occhio il percorso, e ti avverte se fai qualcosa che non va. Per esempio, tiene d’occhio le corsie, e ti avvisa se stai deviando, distinguendo tra una svolta decisa e volontaria e lo sconfinamento progressivo dovuto alla distrazione. Oppure invidua i segnali stradali incontrati, li visualizza sul display (vedi immagine a destra) e ti avverte se non li stai rispettando. Insomma, manca poco a che si guidi da sola.
Alla Ford mi hanno spiegato che sono tutte tecnologie non nuove, anche se è la prima volta che vengono installate tutte in un unico veicolo, per giunta non di lusso. Io, pur essendo  ingegnere, non mi sono mai interessato molto di auto e motori, ma devo dire di essere impressionato. Pensavo che cose del genere sarebbero rimaste fantascienza per un bel po’.
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Pale eoliche(1) Alcuni trovano le pale eoliche una bruttura, ma io le trovo rilassanti quanto un antico mulino a vento. Invidio molto la Germania per la determinazione con cui ha abbracciato la strada delle energie alternative. Argomento, questo, di un altro mio articolo per Nòva 24.

Non lasciatevi prendere dal panico…

Marvin
…ma vi ricordate dove avete l’asciugamano? Se non lo sapete, mal ve ne potrebbe incogliere. Non vorrei essere nei vostri panni se doveste incontrare una vorace bestia bugblatta di Traal. Ma soprattutto, oggi è il Towel Day, e in memoria di Douglas Adams sareste tenuti a portare con voi per tutto il giorno un asciugamano, in memoria dell’autore della favolosa Guida Galattica per gli Autostoppisti.
Per quanto mi riguarda, io farò anche di più: questa notte, dalle 045 all’1.00 e dall’1.20 fino allo scadere della resistenza dei partecipanti, prendero parte a una notturna su Radio Popolare, interamente dedicata alla Guida Galattica. Oltre al sottoscritto parteciperanno Renato Scuffietti, Giulia Tinti, l’amico e scrittore Stefano Massaron, e, ospite d’onore, Laura Serra, traduttrice in italiano della Guida.
Non è prevista la realizzazione di un podcast, ma spero che riuscirò a mettere online la registrazione della puntata su questo blog. Se volete ascoltarla in diretta, non avete che da cliccare qui sotto:

Diretta Radio Popolare