Speck e LaBrie

James LaBrie e Marco PassarelloEbbene sì, questa volta ho intervistato i Dream Theater. Per la precisione ieri a mezzogiorno, all’hotel Pierre di Milano. Non sono particolarmente soddisfatto di come è andata l’intervista. In primo luogo perché mi avevano promesso anche Mike Portnoy, e invece c’era solo James LaBrie. Quindi molte delle domande "tecniche" che mi ero preparato sono andate a farsi benedire. Ma soprattutto, mi avevano detto venti minuti, e invece dopo dieci minuti "last question, please". Io mi ero tenuto per ultime le domande un po’ complicate per mettere a mio agio l’intelrocutore, e non le ho potute fare. E’ venuta fuori una cosa banalotta anzicheno. Comunque sia, uscirà su AudioVideoFotoBILD di giugno, e il mese successivo magari renderò disponibile il testo integrale (anzi, conto di farlo presto con TUTTE le interviste che ho realizzato… ma tra il dire e il fare…).

P.S.: Scegliete voi se l’autodefinizione di "speck" si applica per la provenienza altoatesina o per la stazza.

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3 pensieri riguardo “Speck e LaBrie”

  1. Ehi, pure te un collega del fulgido mondo della stampa rock? 🙂 Io venerdi’ ho intervistato Wednseday 13 dell’omonimo gruppo, per dire, li’ in quel di Colle Val d’Elsa prima del concerto.

  2. Solo in parte. L’impiego principale è nella sopra citata rivista di tecnologia. Che però ha anche un’ampia sezione di discografia, e quindi ogni mese ci scappano un’intervista e un po’ di recensioni. Inoltre da un anno recensisco anche per Rolling Stone. insomma, non sono un giornalista rock a tempo pieno, però ci provo. La tua intervista dove apparirà?

  3. Io sono un giornalista a tempo pieno per hobby – cioe’ scrivo recensioni, interviste e report ma non vedo una lira, e tutto cio’ per Rock Hard (dal 2002) e prima ancora per Flash (’98-2002). Potrebbe ormai sembrare un esercizio di masochismo, visto che ormai lavoro e non studio piu’, e quindi chi me lo fa fare dirai… beh, lo faccio per narcisismo, perche’ mi piace scrivere, per andare ai concerti gratis (il fascino del disco gratis s’e’ perso), e per togliermi ancora qualche soddisfazione: vorrei tanto intervistare ancora idoli personali come Lemmy, Henry Rollins, i Rush, David Coverdale, Al Jourgensen, Jello Biafra e gli AC/DC. Poi posso anche prendere in considerazione l’idea di piantarla e di scrivere senza scadenze da rispettare su internet, in solitario… 🙂

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