Una macchia sulla mia reputazione

MacchianeraDa oggi sono tra i collaboratori del blog Macchianera.
Il mio primo post ricalca nei contenuti quello che avete potuto leggere qui qualche giorno fa.
Ovviamente continuerò a scivere qui tutto quello che mi passa per la testa. Laggiù scriverò soltanto le cose che mi interessa abbiano un alta visibilità, e le riscriverò comunque in copia qui.
Anche perché non sempre avrò voglia di affrontare la feroce arena dei commentatori di Macchianera.

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11 pensieri riguardo “Una macchia sulla mia reputazione”

  1. Ho letto (ma avevo letto anche prima).

    Noto un tale John Charles che ti attacca su questioni minori, su presunte disinformazioni e/o meschinità personali, glissando sistematicamente sul tema principale. Si vede da lontano che ha solo una voglia matta di flammare.

    Una bella risposta definitiva, tipo “spostati ragazzino, lasciaci lavorare” ci starebbe piuttosto bene.

    PS. Sono Mario

  2. Grazie per l’apprezzamento (e benvenuto a Soreno). Ragazzi, mi fa piacere che siate d’accordo almeno voi. 🙂

    Mario, sapevo fin dall’inizio che su Macchianera ci sono commentatori che hanno l’unico obiettivo di far perdere le staffe all’interlocutore. Per questo mi sono imposto di rimanere sull’argomento, ignorare gli attacchi personali, e chiudere i commenti dopo 24 ore. Tanto, quel John Charles avrebbe comunque insistito per avere l’ultima parola, quindi che se la prenda. Non è per avere la sua approvazione che ho scritto il post.

  3. Ho seguito la discussione che c’è stata su Macchianera e ne sono rimasto abbastanza disgustato. Ho anche scritto una risposta, ma come al solito come quando ho scritto altre volte, mi esce fuori “in attesa di approvazione” ma poi l’approvazione non viene mai. Per competenza, la ripubblico qui di seguito.

    [Marco Passarello: il tuo post, al quale aderisco al 100%, rispecchia la consueta linearità e ragionevolezza che ti riconosco da quando, telematicamente, ti conosco (ed è parecchio tempo). E’ inquietante che la consueta, triste e trita visceralità del “se non sei d’accordo con me allora sei un XXX” (sostituire a XXX un concetto negativo a piacere), visceralità che si autoconfonde col “cuore”, che produce linciaggi anziché processi e che si vanta in ciò anche di fare cosa buona e giusta, nonché lo sterile spirito di contraddizione che, per libidine intellettuale, risponde nero se gli dici bianco e crede di saperti anche dimostrare di avere ragione, ha impedito a molti di capire il senso (chiaro e ovvio) delle tue parole.

    Cosa dire… essere contro la pedofilia, negli ultimi tempi, è diventato un po’ come essere di sinistra: sai che stai facendo la cosa giusta, ma nello stesso tempo hai la spiacevole sensazione di essere in compagnia di persone che non vorresti nemmeno come vicine di posto in treno. (E adesso, vediamo quanti millisecondi occorreranno perchè qualcuno mi risponda “allora tu preferiresti avere come vicino di posto in treno un pedofilo” oppure “io come vicino non vorrei mai avere uno come te”, eccetera).]

  4. Grazie davvero, Svalbard.

    In effetti il mio post è uscito in un giorno particolarmente sfortunato dal punto di vista del sovraffollamento, io stesso ho perso parecchio tempo per riuscire a controcommentare.

    Comuqnue in effetti mi sembra che, contando non i commenti ma i commentatori, il numero di favorevoli abbia superato quello dei contrari, il che mi ha favorevolmente sorpreso, visto l’unanimismo che regnava sull’argomento.

  5. E sottolineo come nessuno dei commentatori contrari abbia dato una seria argomentazione nel merito, nemmeno quelli a cui tanto piace leggersi.

    Tra l’altro i tuoi timori stanno già rivelandosi più che fondati.

    Un esempio.

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