Gli spartiacque generazionali sono tanti. Uno di questi è: avere letto almeno un Giallo dei Ragazzi, oppure no. Io ne ho letti una quantità inverosimile.
I Gialli dei Ragazzi erano dei tascabili (beh, più grossi di un tascabile di oggi) che, come si può arguire, contenevano dei romanzi gialli per ragazzi (e anche la copertina, prevedibilmente, era gialla, ma con delle splendide illustrazioni dai colori psichedelici in quello che allora passava per un stile "giovane"). Costavano pochissimo, e si vendevano come il pane, ma se ne leggevano molti di più di quelli che si compravano: i ragazzi li scambiavano o li rivendevano in mercatini di fortuna.
I gialli di questa collana erano roba commercialissima, ma commerciale quanto può esserlo un buon B-movie hollywoodiano: prodotti industriali, ma confezionati con cura. Chissà quante persone che oggi sono diventati lettori "forti" hanno cominciato proprio da qui a imparare il gusto del libro.
I primi volummi pubblicati erano traduzioni di serie "storiche" americane: gli Hardy Boys e Nancy Drew. Ambedue avevano origini antichissime, create dalla casa editrice Stratemeyer addirittura nel 1927 e 1930, rispettivamente. Gli autori risultavano essere Franklin W. Dixon e Carolyn Keene rispettivamente, ma in realtà erano scritti da un pool di scrittori. I romanzi vennero sostanzialmente riscritti e riaggiornati alla fine degli anni ’50 per renderli accettabili anche a un pubblico moderno. Confesso che non ho mai letto un romanzo di Nancy Drew: allora ero un ragazzino e non riuscivo a immedesimarmi in un personaggio femminile. Peccato però, perché ho l’impressione che fosse molto più interessante di quei due bietoloni WASP di Frank e Joe Hardy. Su Nancy hanno appena fatto anche un film, interpretato dalla nipote di Julia Roberts.
Dopo qualche tempo in Italia si aggiunse una terza serie, Alfred Hitchcock e i tre investigatori. Questa era una serie contemporanea, e Hitchcock risultava l’autore ed era anche un personaggio (il verò scrittore era però indicato in piccolo nelle pagine interne). I protagonisti erano tre ragazzini che giocavano agli investigatori, avevano una base segreta in una roulotte abbandonata in una discarica a Hollywood, e avevano fatto amicizia con il regista Hitchcock che dava loro consigli (piuttosto accondiscendenti) su come svolgere le indagini. Questa era la serie che mi appassionava di più, perché i protagonisti erano ragazzi normali che facevano cose normale, e non guidavano aeroplani o motoscafi come gli Hardy.
Verso la fine si aggiunsero nuove serie, probabilmente perché il materiale americano era finito e la Mondadori non sapeva più come andare avanti. I Pimlico Boys erano tre ragazzini inglesi che risolvevano casi. L’autore nominale era un certo Paul Dorval, ma si vedeva che la serie era di produzione autoctona: un po’ perché, dopo un buon inizio, la qualità delle storie precipitò in caduta libera, un po’ per delle truculenze che erano un po’ fuori posto in una serie per ragazzi. Tra l’altro, in un sito spagnolo ho trovato citati dei romanzi di Paul Dorval con la dicitura "tradotto dall’italiano". Non sono però riuscito a scoprire chi si nascondesse dietro questo pseudonimo. Qualcuno lo sa?
In Le inchieste di Rossana la protagonista era la figlia di un commissario romano. Non gradivo troppo questa serie, un po’ perché la protagonista era una ragazza (vedi sopra), un po’ perché mi dava fastidio che alla fine fosse sempre il padre a toglierla dai guai. Questi comunque erano scritti da Enzo Russo, che non era uno pseudonimo ma un autore autentico che ha scritto anche gialli "adulti.
Infine, Marcello & Andrea: durarono poco, perché la collana chiuse rapidamente le pubblicazioni. Mi ricordo che erano due ragazzi normali, se non sbaglio fratelli ma forse no, e mi ricordo che le loro storie mi piacevano molto, ma per qualche strana ragione non mi ricordo nulla di loro, né dove fossero ambientate le sotire né alcun dettaglio sulle loro avventure. L’autrice si chiamava Giulia Sarno, ma sul web non ho trovato traccia di lei. Che fine avrà fatto.
Wow, che trip nostalgico! Va bene, chiudo qui… ma se qualcuno ha notizie di questi misteriosi autori italiani me lo faccia sapere.