A primavera fioriscono le petunie

petuniePiù di una persona mi ha chiesto che fine abbia fatto il blog The Petunias.
Non lo so di preciso, ma Roberto mi ha scritto dicendomi che il blog sta passando "una malora", che anche l’e-mail ad esso associata non funziona più, e che sarà di nuovo online ad aprile. Attendete dunque fiduciosi.

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A volte ritornano

zombieLo ammetto, a volte mi dedico anch’io alla disdicevole pratica dell’ego-surfing. Oggi, facendolo, ho scoperto che esiste in rete un mio articolo vecchio di almeno dieci anni. E per qualche strano motivo, risulta più "visibile" a Google di qualunque altra cosa io abbia scritto in rete, escluso il presente blog.
Il mio primo sentimento, dopo averlo riletto, è stato il sollievo nello scoprire che, tutto sommato, non avevo scritto cazzate. Lo stile è forse un po’ legnoso e ingenuo, ma non è invecchiato più di tanto.
Successivamente mi sono posto il problema in modo più generale: devo permettere che, totalmente al di fuori del mio controllo, vengano fatti circolare dei testi attribuiti a me? Testi che magari io ritengo datati, non più corrispondenti al mio pensiero, e che preferirei rimanessero nell’oblio?
Tra l’altro non è neppure la prima volta che mi succede. Su Lulu è possibile regolarmente acquistare una raccolta di tre racconti di fantascienza, uno dei quali è firmato da me. Lo avevo ceduto gratis alla fanzine altoatesina Uhura perché fosse pubblicato. Quel numero della fanzine non uscì mai, e i curatori decisero probabilmente di pubblicare on-line in questo modo il materiale già pronto. Che sarebbe anche una buona idea. Solo che io ho ceduto il racconto perché fosse pubblicato su una fanzine da poche centinaia di copie, e adesso è disponibile in permanenza, potenzialmente acquistabile da chiunque. Il problema è puramente teorico, perché dubito che sarà stato scaricato da più di dieci persone. Tuttavia, se, per pura ipotesi, diecimila persone avessero deciso di acquistarlo, ai diffusori sarebbe arrivata una montagna di denaro di cui io non avrei visto un centesimo. Inoltre, se per caso io un giorno decidessi di ripubblicarlo, questa "edizione parallela" potrebbe causarmi qualche problema.
Certo, sono problemi puramente teorici. In realtà non ho intenzione di muovere un dito per impedire la diffusione di questi testi. Anzi, ammetto che mi fa anche piacere che, a distanza di anni, qualcuno li abbia recuperati e giudicati sufficientemente interessanti da diffonderli. Credo però che queste siano le avvisaglie di problemi che prima o poi incontreremo tutti. Internet e la tecnologia digitale rendono sempre più facile copiare, diffondere e reperire informazioni di ogni tipo. Una volta che sono entrate in circolo, non è più possibile arginarne la diffusione. Quando ho intervistato Dweezil Zappa, mi ha detto che la sua opposizione alla diffusione di bootleg su Internet non è solo dovuta ai possiibli mancati guadagni, ma soprattutto al mancato controllo della sua immagine artistica. "Voglio che la gente mi conosca per la musica che scelgo io, non che si faccia un’immagine di me a partire dalla registrazione di un concerto mal riuscito e mal registrato". Ed è difficile dargli torto.
Il fatto è che la censura, oltre a essere discutibile, semplicemente non è praticabile. Condividere qualcosa su Internet sta diventando sempre più facile, facile quasi come pensare o parlare. E non si può impedire alla gente di pensare o parlare. A differenza di pensieri e parole, però, i dati digitali rimangono, potenzialmente eterni. Credo che nel lungo periodo questo porterà a cambiamenti estremamente profondi nel nostro modo di pensare.

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Il cruciverba dei destini incrociati

Holly GramazioLa mia giovane, bellissima e geniale amica australiana Holly Gramazio sta portando avanti un interessantissimo progetto per la sua tesi di laurea in scrittura creativa. Si tratta di una serie di 41 racconti che verranno pubblicati sul web al ritmo di due la settimana. La cosa interessante è che ciascun racconto costituisce anche una definizione per uno schema di parole crociate!
E’ vero che dopo "Il castello dei destini incrociati" è difficile scrivere un qualsiasi tentativo di letteratura combinatoria che non sembri già visto. Eppure qualcosa mi dice che a Calvino l’idea di associare la lettura di un racconto alla soluzione di un enigma esterno al racconto stesso non sarebbe affatto dispiaciuta. E i racconti, cosa non trascurabile, sono intriganti e ben scritti.
Li potete leggere su 16 Across, e magari cercare di essere i primi a risolvere il cruciverba.

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