Per questo Natale avevo fatto dei grandi progetti: continuare ad aggiornare il blog anche nel periodo natalizio. Ovviamente ho miseramente fallito, e non sono neppure riuscito a fare gli auguri di Natale in tempo. Rimedio con questa veduta bolzanina: la facciata di una banca trasformata in originale calendario dell’Avvento. Spero che abbiate passato un buon Natale, io sì.
Tag: sguardi
Cartoline da Piacenza/2
Ma a Piacenza chi usano come vetrinista? Dario Argento?!
Cartoline da Piacenza/1
Il cartello che vedete è affisso accanto all’ingresso della sede di una banca in una delle piazze principali di Piacenza. Credo che ogni commento sia superfluo…
"Non ci lasceremo processare nelle piazze"
"Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa."
Karl Marx
Mai più senza
I jeans per calci rotanti di Chuck Norris.
Grazie ad Haymar per la segnalazione.
Grazie alla moderna tecnologia delle reti, prenotare un biglietto ferroviario è un'operazione che si può compiere ovunque
Ore 2.00, a casa mia, tentando di prenotare un biglietto del treno via Internet
PC: Non è stato possibile effettuare il pagamento. Riprovi più tardi.
Io: Strano, forse è in manutenzione. Riproverò domani.
Ore 8.30, sempre a casa mia
PC: Non è stato possibile effettuare il pagamento. Riprovi più tardi.
Io: Ma che kazz… Non è possibile. Ora riprovo.
Ore 8.35, sempre a casa mia
PC: La prenotazione è stata effettuata. Le ricordiamo che entro le 12.00 di oggi deve confermarla presso un Bancomat Unicredit, una ricevitoria SISAL o una biglietteria automatica FS.
Io: Eh?! Ma siamo matti?! Cosa prenoto a fare su Internet se poi mi fate andare in stazione?!?! Pork! È tardissimo! Corro in ufficio, vedremo da lì…
Ore 9.30, in ufficio
Io: Sarà meglio telefonare al Servizio Clienti Trenitalia.
Cellulare: Credito insufficiente per accedere al servizio.
Io: [censura]
Ore 9.40, in ufficio
Io: Per fortuna che ho l’home banking. Ora ricarico il cellulare da qui.
PC: La ricarica potrebbe non essere stata effettuata. Attendere 24 ore e verificare con il provider.
Cellulare: (rimane in eloquente silenzio)
Io: …
Ore 9.50, in ufficio
Io: È un’emergenza, userò il telefono fisso.
Centralino automatico: Per l’orario dei treni premere 1, per modifica prenotazione premere 2…
Io: [beep]
Centralino automatico: (squilla due volte, poi cade la linea)
Ore 9.51, in ufficio
Centralino automatico: Per l’orario dei treni premere 1, per modifica prenotazione premere 2…
Io: [beep]
Centralino automatico: (squilla due volte, poi cade la linea)
Ore 9.52, in ufficio
Centralino automatico: Per l’orario dei treni premere 1, per modifica prenotazione premere 2…
Io: (beep)
Centralino automatico: (squilla due volte, poi cade la linea)
Io: [censura]
Ore 10.00, in ufficio
Centralino automatico: Per l’orario dei treni premere 1, per modifica prenotazione premere 2…
Io: (beep)
Operatore telefonico: In cosa posso esserle utile?
Io: Ho prenotato on-line e mi chiede di andare in stazione a confermare!
Operatore telefonico: Ma lei ha scelto PostoClick?
Io: No, ho scelto Ticketless. Ho pure controllato.
Operatore telefonico: Impossibile. Altrimenti le avrebbe chiesto la carta di credito.
Io: Infatti mi ha chiesto la carta di credito!!!
Operatore telefonico: Controlliamo. Qual è la sua user id?
[seguono dieci minuti di penosa navigazione web assistita]
Operatore telefonico: Vede, aveva scelto PostoClick!
Io: Non l’avevo scelto! E comunque, ora come faccio a pagare?
Operatore telefonico: È molto semplice: vada in Area Clienti, poi faccia clic su “Gestire le tue prenotazioni con PostoClick”, e selezioni il pagamento online.
Io: È vero, funziona! Grazie mille [riappendo]
PC: Non è stato possibile effettuare il pagamento. Riprovi più tardi.
Ore 10.30, agenzia viaggi di Via DeAmicis
Impiegata: Mi spiace, qui non facciamo biglietti ferroviari nazionali.
Io: Maledizione, devo rientrare in ufficio! Riproverò altrove durante la pausa pranzo.
Ore 10.35, banca di via Olona
Io: Già che sono uscito, perlomeno provo a fare una ricarica dal Bancomat per rimettere in funzione il cellulare…
Bancomat: L’operazione non è stata effettuata per cause tecniche.
Ore 13.30, agenzia viaggi di Via Ariberto
Io: Fate biglietti ferroviari qui?
Impiegato: Certo, purché non deva partire subito.
Io: In che senso?
Impiegato: Si è rotta la stampante. Non posso stampare i biglietti. Lei quando parte?
Io: Domani, maledizione!
Impiegato: Allora niente da fare. Perché non prova da Coin, più avanti?
Ore 13.40, Coin di corso Colombo
Cartello: FUORI SERVIZIO – Ci scusiamo per il disagio
Io: Come sarebbe?
Commessa: Mi spiace, non funziona la nostra connessione.
Io: AAAAAAArrgh!
Commessa: Non faccia così, perché non prova qui in stazione a Porta Genova?
Ore 14.05, già in orario di lavoro, dopo venti minuti di coda.
Ferroviere: I posti ci sono.
Io: Ottimo! Ecco il mio Bancomat!
Ferroviere: Mi spiace, la transizione è stata rifiutata.
Io: [dopo attimi di sbigottito silenzio] Posso pagare con carta di credito, purché non sia necessario il codice perché non lo ricordo, non lo uso mai…
Ferroviere: Non dovrebbe essere necessario. [pausa]
Pare sia necessario.
Io: [Lo fisso con aria eloquente. Il mondo trattiene il respiro]
Ferroviere: Aspetti, ho un’idea…
[Per farla breve, il ferroviere ha pensato di farmi usare il Bancomat come carta di credito, e ha funzionato. Per coloro che possono aver pensato che io intenda fare concorrenza a Personalità Confusa, sappiate che è tutto vero, parola per parola. Successo venerdì.]
Poesia involontaria
Su Repubblica, per la precisione qui, oggi c’è scritto: Elisabetta Lionelli, in arte Betty Lee, è finita sulle cronache per aver denunciato l’ingerenza dell’arte nel campo della camorra.
Che dire? Temo sia involontaria, ma è una frase bellissima.
Bisogno di affetto
Ieri, camminando per strada, ha attirato la mia attenzione una Smart parcheggiata, e non ho potuto fare a meno di fotografarla. Mi chiedo cosa possa spingere una persona (sicuramente maggiorenne, visto che ha la patente) a trasformare il cruscotto della sua auto nell’equivalente della cameretta di una bambina di otto anni. Chissà se ha paura di guidare, e la parata di peluche è un modo di esorcizzare i pericoli della guida. O se invece è la manifestazione dell’infantilismo di ritorno di tanti proprietari di Smart, che guidano come se, date le piccole dimensioni del veicolo, le infrazioni e le scorrettezze non contassero…
I cioccolatini vengono da Marte, le caramelle da Venere
Molti di noi hanno l’abitudine di porsi domande oziose (beh, lo ammetto, io più di altri). Una delle domande che mi sono posto di recente è: perché i Mars, nel senso dei dolciumi ripieni di caramella mou e ricpoerti ci cioccolato al latte (che tra l’altro neppure mi piacciono) si chiamano così? Volevano riferirsi al dio Marte oppure al pianeta? C’entra qualcosa il colore vagamente rossiccio del ripieno?
Beh, salta fuori che il Mars si chiama così perché è prodotto dalla Mars Incorporated, la quale a sua volta si chiama così perché è stata fondata da Franklin Clarence Mars, ed è tuttora di proprietà della famiglia Mars.
Quindi, chi l’avrebbe mai detto, esiste un signor Mars. Chissà se assomiglia a Willie Wonka.
Mai più senza
Ieri sono stato a un matrimonio. In casa degli sposi ho visto l’oggetto che vedete nella foto. Si tratta, ovviamente, di una paletta per dolci, ma di tipo particolare: una paletta musicale. I quattro pulsanti sul manico permettono di suonare, durnate il taglio della torta, il più appropriato tra i quattro temi musicali corrispondenti. La scelta è tra Tanti auguri a te per i compleanni, la Marcia nuziale di Wagner per i matrimoni, Pompa e circostanza di Elgar per le feste di laurea, e He’s a jolly good fellow per le altre occasioni. Nel momento in cui l’ho vista, ho sentito simultaneamente due voci nella testa. Una che mormorava stancamente "L’orrore, l’orrore…". L’altra che urlava: "Sììììì, la voglio! Dev’essere MIA!!!"…