Non avevo intenzione di comprare questo libro, perché sono un po’ diffidente verso le "code" di romanzi di successo. Tempo fa mi hanno regalato Natale in Silver Street di Michael Faber, e ci ho trovato alcuni racconti carini, ma nulla che mi dicesse qualcosa di più rispetto a quanto avevo letto in Il petalo cremisi e il bianco. Allo stesso modo, voci fidate mi hanno detto che La collina dei ricordi nulla aggiunge a La collina dei conigli di Richard Adams. Quindi ritenevo che anche di questo Le dame di Grace Adieu, raccolta di racconti ambientati nello stesso universo fantastico di Jonathan Strange e il signor Norrell, avesse poco da dirmi. Fortunatamente però ne ho trovato una copia a metà prezzo sui banchi del Libraccio subito dopo aver finito Jonathan Strange, e ho deciso il Destino voleva che lo leggessi.
In effetti Le dame di Grace Adieu è un gran bel libro, che si può leggere con piacere anche senza aver letto il suo antecedente, ma che sicuramente verrà goduto in particolare da chi invece lo ha letto e apprezzato. Susanna Clarke qui si rivela una scrittrice molto versatile, dato che ogni racconto è scritto in uno stile completamente diverso. Solo uno è direttamente collegato a Jonathan Strange, altri sono ambientati in epoche completamente diverse, simili a fiabe o a cronache medioevali. C’è anche un racconto in cui il mondo fantastico della Clarke entra in comunicazione con quello di Stardust di Neil Gaiman, e ho persino colto una citazione dai fumetti di Superman (vedremo se qualcun altro la coglierà: è per solutori più che abili!).
L’antologia ha anche dissipato alcuni miei dubbi sulla Clarke. Il suo romanzo, come potete leggere, mi è piaciuto moltissimo, ma mi era rimasto qualche dubbio sul messaggio che l’autrice voleva trasmettere. In particolare, questo insistere sull’inglesità della magia mi era parso un po’ un indizio di quel passatismo nostalgico che alligna in molti autori fantasy. Temevo, insomma, che andando a grattare si trovasse il solito passato mitizzato in cui tutto andava bene perché gli esseri umani non avevano grilli per la testa. Ma non si può certo dire questo dei racconti di Grace Adieu, in cui tra l’altro c’è un interessante rovesciamento: se Jonathan Strange era un romanzo quasi tutto al maschile, qui le donne sono protagoniste e si prendono un bel po’ di rivincite.
Comunque sia, una lettura consigliata.
Questo post appare anche su Il Leggio.

E’ online sul 
Germania DDR: la popolazione è tenuta sotto controllo dalla Stasi, la polizia segreta che conta quasi 100.000 agenti e 300.000 informatori su 16 milioni di abitanti. Uno di loro viene mandato a spiare un autore teatrale, fidanzato con una bella attrice e apparentemente ligio alle direttive del partito. Inizialmente affronta il proprio compito con lo zelo di sempre. Tuttavia, quando viene alla luce la basseza delle motivazioni che hanno dato inizio all’indagine, la sua fede comincia a vacillare: cessa di essere un osservatore neutrale e comincia a influire sulle vite delle persone che sta spiando.
1945: la guerra in Europa è finita, e Churchill, Roosevelt e Stalin si riuniscono alla conferenza di Potsdam per discutere del domani, in una Berlino totalmente in macerie e abitata solo da truppe di occupazione e gente disperata. Un giornalista americano che aveva lavorato a Berlino vi ritorna come corrispondente militare, con l’idea di ritrovare la sua amante di un tempo. Ci riuscirà, ma al prezzo di trovarsi coinvolto in un sordido intrigo in cui gli americani cercano di coprire le responsabilità degli scienziati nazisti pur di assicurarsi i loro servigi, e gli resterà l’amaro in bocca.
Leggendo di quegli imbecilli che, non contenti di avere violato tutte le norme del codice della strada, hanno spontaneamente
Qualche giorno fa ho ricevuto da un notissimo blogger l’e-mail che vedete in figura. Non avevo mai sentito parlare delsito Tagged, ma proprio per questo mi sono detto: "Evviva, sono stato invitato in qualche esclusivo circolo di blogger! E’ la via per la celebrità."